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Io, il suo Coniglietto | di Iannozzi Giuseppe aka King Lear. Una favola illustrata da Valeria Chatterly Rosenkreutz

Creato il 11 aprile 2012 da Iannozzigiuseppe @iannozzi

Io, il suo Coniglietto

Una favola illustrata da Valeria Chatterly Rosenkreutz

di Iannozzi Giuseppe aka King Lear

Easter Bunny by Chatterly

Easter Bunny by Chatterly

facebook.com/valeria.chatterly.rosenkreutz

chatterly.deviantart.com

La Bionda mi segue. Anzi, meglio, cioè peggio: mi insegue. Mi vuole.
Non capisco perché voglia proprio me. Io, giuro su Dio e sul Diavolo anche, non le ho mai fatto niente di male. Sono mio malgrado costretto a scappare, sforzando al massimo la pompa del cuore. Sento il battito del cuore fin nelle tempie. Non nego d’avere una paura della madonna: essere inseguiti da una Bionda, per quanto essa possa esser bella, non è piacevole. Non lo è perché chi ti assicura che non sia una maniaca che ti vuole sgozzare da orecchio a orecchio? Nessuno. E’ questo il punto. Se c’è una cosa che, nella mia seppur breve vita, ho imparato è di diffidare della bellezza: la bellezza è assassina, un po’ come l’amore. In breve, non è saggio fidarsi della bellezza.
Fuggo ed ho le mie buone ragioni. La Bionda non mi convince. Mi sta alle calcagna, ma non mi lascerò prendere con tanta facilità. Se proprio è destino che finisca vittima della sua bellezza, mi sia almeno concesso di farla sudare ben bene. Non lascerò che la mia pellaccia adorni la bellezza della Bionda senza che abbia prima lottato. Non sono un codardo, non lo sono mai stato. Chiedete pure in giro…

Mi sta sempre dietro.
Nuda. Completamente nuda.
E corre veloce, con grazia di cerbiatta.
Temo che di questo passo riuscirà a sfiancarmi.
Perché si sia incaponita proprio con me non saprei dirlo, non così su due piedi, anche se ho diverse idee, tutte più o meno plausibili, che mi frullano la testa.
Quando una così ti vuole a tutti i costi, io sento il mio corpo fremere tutto, di paura: non è normale, vi assicuro che non è normale. Non sono poi quella gran tenerezza che si favoleggia in giro e che passa di bocca in bocca, soprattutto fra i bambini.

Uffa, ma perché?
Non ce la faccio più. Per quanto sia un abile corridore, devo pure io riprender fiato. Ma arrestare il passo adesso significherebbe per me finir preda della Bionda. Però non ce la faccio più, sento il cuore scoppiarmi in petto.
L’erba è fresca e bella alta, e prima che me ne renda conto sono giù col fiatone. In pochi istanti la Bionda avrà ragione di me. Sento il suo profumo. Non c’è scampo. Mia sola consolazione è di averla stancata, se non al pari di me, almeno un pochetto.

Immaginate bene, miei Piccoli Lettori, alla fine la Bionda mi ha preso. E non mi ha più mollato.
Ero impaurito come solo può esserlo chi si crede preda e vittima d’una minaccia mortale. Il mio cuoricino batteva all’impazzata e temevo di tirar le cuoia da un momento all’altro, ma la Bionda mi ha raccolto da terra e mi ha stretto a sé, sul petto, regalandomi dolci carezze in mezzo alle orecchie sin tanto che non mi sono calmato.

Adesso mi tiene fra le sue vellutate gambe ben stretto. Mi tiene con sé e mi racconta strane storie, di mondi fatati e paralleli. Io la ascolto con attenzione, talvolta con commozione. Nella mia posizione è facile, molto facile emozionarsi. Non c’è giorno che la Bionda non mi ripeta con estrema dolcezza che sono il suo Coniglietto, poi, subito, mi strapazza di coccole baciandomi dappertutto.
E pensare che avevo avuto così tanta paura. L’avessi saputo per tempo mi sarei risparmiato di farmi venire il cuore in gola. Che ne potevo mai sapere io che lei solo voleva che fossi il suo Coniglietto?
Rimango fra le sue gambe, contento come una pasqua. Posto migliore non potrei trovare neanche se girassi in lungo e largo per l’eternità il Paradiso intero. Fra le sue vellutate gambe me la godo un mondo e non mi annoio un solo momento: io copro la sua nuda bellezza e lei in cambio mi coccola che è un piacere, un piacere tutto mio ovviamente.

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