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L'università di Ferrara ha una webtv e una radio, ma è tutto finto

Creato il 29 maggio 2010 da Lucaiacovone
L'università di Ferrara ha una webtv e una radio, ma è tutto finto
L'Università di Ferrara prova ad entrare nel mondo 2.0, ma sbaglia completamente strada. In collaborazione con il gigante di Mountain View - Google - inaugura un nuovo canale su YouTube che entra ufficialmente a far parte del progetto YouTube Educational. In sperimentazione anche una tv in streaming e un radio: radio Copernico. Un progetto grandioso dalle immense possibilità di sviluppo, ma è tutto finto. Tutto è coperto da una patina sbrilluccicante che nulla ha a che vedere né con il concetto di "universitario", né con il concetto di "web partecipato": montaggi impeccabili, segretarie che sorridono alle telecamere e finti studenti rinati che raccolgono i consigli premurosi della psicologa d'Ateneo. Neanche uno studente coinvolto.  E' il frutto del sapiente lavoro di una eccellente equipe capeggiata da un bravissimo responsabile alle comunicazioni di un'azienda preoccupata soltanto di migliorare la propria immagine. Niente di più. 
Nel frattempo una trentina di studenti mette su un giornale universitario, il Tascapane, che in due anni raccoglie l'apprezzamento del mondo delle piccole imprese ferraresi e l'appoggio di innumerevoli esercizi commerciali locali. Nel frattempo, proprio in questi giorni, due studenti sono al festival delle radio universitarie a Perugia, un altro paio sono appena tornati dal festival internazionale del giornalismo senza calcolare le collaborazioni con Nova24 - del Sole24ore - o UStation - Telecom Italia - e l'impegno profuso tutti i giorni a raccogliere le testimonianze dal basso: la voce degli studenti. Nel frattempo il canale YouTube del Tascapane ha quasi tre volte il numero di visualizzazioni del più vecchio canale unifetv. Nel frattempo decine di studenti avrebbero potuto essere chiamati a sedere al tavolo con Google a contribuire con la loro creatività a realizzare un progetto innovativo e senza precedenti. Ma gli studenti, si sa, all'Università devono fare gli esami, pagare le tasse e, al più, vedersi finanziati i propri progetti con ora cinquecento ora duemila euro, una pacca sulle spalle, ma niente di più.

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