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La controffensiva di Renzi affonda il PD e pone le basi per la nascita di un nuovo partito

Creato il 04 aprile 2013 da Iljester

matteo-renzi_lapresse_672È inutile girarci attorno: Matteo Renzi sta al PD come Berlusconi sta al SEL. L’insofferenza del toscano per un partito vecchio dentro, che ancora affonda le proprie radici nel comunismo (quanto meno culturale) e fa dell’antiberlusconismo l’ideologia predominante è palpabile; non da oggi, né da ieri ma da un po’ di tempo. Le primarie beffa svoltesi qualche mese fa, prima delle elezioni, hanno poi certificato la cocente delusione per un cambiamento nel PD che non è mai avvenuto, e la sonora sconfitta elettorale non ha fatto altro che accentuarla. Infine, questa stucchevole, patetica e ridicola insistenza di Bersani per un’alleanza con il M5S, ha rotto definitivamente l’appeal del PD per Renzi.

Eccolo dunque il sindaco di Firenze prendere il largo; piano, ma comunque inesorabilmente. Le sue idee politiche sono sempre state distanti dal vecchiume del PD-ex-DS, ma mai come in questi giorni l’estraneità è evidente. Matteo Renzi è una persona realista e ha già capito che non si va da nessuna parte senza un’alleanza con il PDL e senza arginare Grillo. Egli è ben consapevole di chi sia Grillo e di cosa sia il suo movimento, e sa perfettamente che la sinistra morirà all’inseguimento del gretto populismo grillino. Dunque meglio allontanarsene prima della fine.

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E lo seguiranno in parecchi dal PD, che verrà spaccato in due come una mela. Matteo Renzi fonderà il suo partito, più moderato, più vocato al centrismo, probabilmente comunque di centrosinistra, ma sicuramente di un nuovo centrosinistra: socialdemocratico, non antiberlusconiano, non “razzista” nei confronti del centrodestra. Sicuramente più costruttivo e non impregnato di vecchio comunismo ottuso e di odio viscerale per l’avversario. Indubbiamente più disponibile al gioco democratico dell’alternanza e più rispettoso nei confronti di chi – nel bene e nel male – ha fatto la storia di questa repubblica negli ultimi vent’anni.

Se il giovane Matteo giocherà bene le sue carte, in Italia ci sarà il vero cambiamento. Anche il centrodestra ne trarrà benefici, perché a quel punto come verrà superato l’antiberlusconismo, così verrà superato il berlusconismo. Nel senso che sarà il Cavaliere a farsi da parte e far emergere nell’area liberademocratica un nuovo leader capace di fronteggiare Renzi, ponendo le basi per una nuova fase democratica nel nostro paese. E allora i rottami del PD e del PDL, e il populismo vuoto dei grillini, saranno solo un ricordo.

Dobbiamo solo aspettare e lasciar fare. Parafrasando un detto berlusconiano tanto famoso quanto ridicolizzato dai suoi detrattori (come se loro potessero fare di meglio): “la ragione vince sempre sull’odio”. E ne stiamo avendo prova.

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