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La Mano Di Gloria (Libro 3) – Renato "Mercy" Carpaneto

Creato il 04 luglio 2014 da Maxscorda @MaxScorda

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La Mano Di Gloria (introduzione parte 1)
La Mano Di Gloria (introduzione parte 2)
La Mano Di Gloria (Libro 1)
La Mano di Gloria (Libro 2)

La mano di Gloria Libro 3
E alla fine lo scontro definitivo.
Jorio e i suoi, l’intera struttura della "Mano di Gloria" e’ pronta ad affrontare la Cuspide e ancora oltre il Combinat ai suoi vertici, in quell’incontro del gruppo Bilderberg che annualmente si spaccia come riunione di illuminati protesi a salvare le sorti del mondo mentre non e’ difficile immaginare avvenga l’esatto contrario. La battaglia e’ conclusiva in ogni senso perche’ attorno ad essa si raccolgono tutte le forze in campo, dai primi Custodi ai gruppi speciali delle nazioni non allineate dove il Combinat non comanda, mentre sull’altro fronte, la milizia, l’esercito e la schiera di guardie private al soldo dei potenti, non si fanno scrupoli a difendere i loro padroni massacrando gli insorti. Tutta l’epica di onore, coraggio, forza, concitazione del momento ed eroismo che ha contraddistinto la narrazione di Mercy sino a questo momento, trova finalmente compimento in una lirica dettagliatissima che non risparmia particolari macabri, con grande pianificazione tecnica e conseguentemente letteraria. Egli e’ bravissimo, spettacolare e preciso come ha dimostrato nel corso di tutto il lungo romanzo, anzi ancora di piu’ cosciente com’e’ che tutta la tensione debba scaricarsi in un momento fondamentale della narrazione. Fondamentale ma non definitiva dal momento in cui la fine della battaglia non coincide con la conclusione del romanzo, anzi per certi versi e’ un inizio, l’inizio della fine.
Non mi addentro oltre, non voglio anticipare nulla ma se e’ chiaro e dovrebbe esserlo, lo stile dell’autore, i suoi riferimenti letterari e le idee che non ha nascosto in ogni singola riga scritta, la conclusione da un lato sorprende, dall’altro rilancia incredibili sviluppi possibili. 
Si perche’  Carpaneto va oltre la conclusione e pone le basi per una saga che si protende nel tempo ben oltre i pochi decenni che ci separano dall’oggi. Anzi mette tanta carne al fuoco buona per una narrazione infinita dal respiro ampissimo che non sfigurerebbe innanzi alle pagine tolkeniane del "Signore degli anelli", al Conan cimmeriano di Howard e in generale al fantasy eroico che tanto ha dato al mondo della letteratura e del cinema. Mercy ha tutte le carte in regola per proseguire e incrociamo le dita, decida di farlo.
Ebbene a questo punto siamo alla conclusione, del libro e di questa mia lunga disamina che per nessun altro avrei scritto se non per la "Mano di Gloria".
Qualcuno disse che i lettori si dividono in due categorie, coloro che hanno letto "Guerra e pace" e quelli che non l’hanno fatto. Ebbene ritengo che cio’ debba valere a maggior ragione per "La Mano di Gloria". Non mi riferisco tanto alla corposita’ dell’opera, anche a questo certo ma soprattutto all’incredibile narrazione di Mercy, alla sua cultura e la cristallina capacita’ di raccontare e di emozionare. Non a caso lo cito perche’ e’ proprio il miglior Tolstoj che esce dalle pagine stampate e si aggrappa all’anima del lettore, senza lesinare peraltro sull’eroica retorica dannunziana.
Si giunge all’ultima pagina e si e’ ancora affamati di racconto, ci si sente orfani e soli, incapaci di leggere qualunque altra pagina non provenga dalla penna di Mercy. Il rapporto che si instaura coi suoi personaggi va oltre lo scambio simbiotico tra lettore e la finzione letteraria e si comprende che grande lavoro l’autore abbia fatto, proprio dal trauma della separazione che si fa sentire con forza inusitata per quello che in fondo, resta un libro di fantasia.
In ultimo Mercy. Le sue idee le conosciamo e qui le scandisce con voce stentorea e decisa. Egli come tutti quanti, anzi prima ancora del lettore come e’ ovvio che sia si riconosce in Jorio, lo fa proprio e mentre lo costruisce lo ammira, lo venera, sprigiona la passione di chi finalmente ha incontrato la guida definitiva per la quale dare la vita e ancora di piu’ potendo.
Jorio e’ un personaggio di fantasia ma racchiude in se’ il meglio che l’Occidente ci ha donato nei secoli, iconico e archetipico, oggi non ha riscontro in nessuna realta’ o forse ancora non lo sappiamo ma cio’ che ‘e certo che prima o dopo uno Jorio emergera’ dal pantano melmoso del liberismo assassino della nostra cultura e della nostra storia e la sola preghiera e’ di avere ancora abbastanza anni davanti per poter vedere quel giorno.
Mercy ci crede, io pure.
A questo punto concludo come ho aperto: potrebbe essere uno dei libri piu’ importanti di tutti i tempi.
Si, potrebbe e lo e’. Indiscutibilmente un’opera che resta nella mente e nell’anima, uno stile lontano da tutto ma vicino ai sogni di chi crede nella scrittura. Un libro diverso nell’accezione piu’ nobile e auspicabile , un’esperienza per chi ancora crede vi sia qualcosa di meglio. Per tutto.

Dove acquistare "La mano di Gloria"
Ianva – Pagina ufficiale
La mano di Gloria – Blog
Presentazione YouTube


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