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La Ryanair è davvero sicura?

Creato il 06 giugno 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online

La Ryanair è sicura

Un Boeing 737 della Ryanair in decollo dall’aeroporto di Torino Caselle.

La Ryanair è davvero sicura? Il libro “Ryanair. Low cost mais à quel prix?” (Ryanair. Low cost ma a che prezzo?) ha di nuovo scatenato il dibattito su media e social network. L’autore del libro che scrive sotto lo pseudonimo di Cristian Fletcher dice di essere un pilota Ryanair. Fletcher ha definito le condizioni di lavoro degli equipaggi come massacranti, con personale costretto a dormire per poche ore anche per terra tra un volo e l’altro. La compagnia minaccerebbe anche i piloti per far imbarcare meno carburante possibile così da risparmiare. Ryanair non commenta e ha annunciato azioni legali contro l’autore del libro.

Ma è davvero così? Abbiamo parlato con un dipendente Ryanair che ci ha descritto le sue condizioni di lavoro e come funzionano i loro turni.

Gli equipaggi volano una settimana al mattino e una al pomeriggio. Terminata la settimana in cui volano al mattino, ci sono 2 giorni di riposo, dopo quella di pomeriggio 3; tra un giorno e l’altro c’è sempre un minimo di 12 ore di riposo. Questo è per le normative europee sul volo. I turni possono essere al massimo di 12 ore, comprendenti anche il tempo in aeroporto prima del primo decollo, quello dopo l’ultimo atterraggio e le soste tra un volo e l’altro. Se tutto il personale è concorde, possono lavorare due ore extra. Questo avviene ad esempio in caso di ritardi o dirottamenti, per non dover cancellare voli.
Gli equipaggi non sempre lavorano per il tempo massimo di 12 ore: può capitare una giornata di 6 ore di volo e 8 in totale di duty (il tempo totale di lavoro comprendente le soste a terra), altre volte di solo 5 ore di duty e 4 di volo.

Per quanto riguarda il carburante, Ryanair, come tutte le altre compagnie, segue le normative internazionali. Imbarcano il carburante che serve per il volo, quello necessario per arrivare all’aeroporto alternato (nel piano di volo si indica sempre un aeroporto “di riserva” da utilizzare nel caso in cui quello di destinazione sia chiuso), più il carburante per 45 minuti di volo extra. Ryanair -e non è certo la sola-  fa molta attenzione ai consumi, ma ovviamente non obbliga a volare in condizioni di pericolo. Si chiede ai comandanti di fare attenzione ed evitare sprechi inutili. La quantità di carburante, infatti, è sempre a discrezione del comandante, che decide se imbarcarne una quantità extra, considerando le condizioni meteo e quelle del traffico aereo.

La nostra fonte smentisce anche la notizia di licenziamenti di alcuni assistenti di volo a causa delle scarse vendite a bordo. Ci racconta solo di personale licenziato perchè sorpresi a rubare denaro o prodotti del bar, o perchè non hanno rispettato alcune norme di sicurezza.

Ryanair quindi rispetta le normative imposte dagli enti comunitari e nazionali: questo anche perchè i controlli sono rigorosi ed eventuali infrazioni sfociano in pesanti sanzioni. Lo scorso anno la compagnia ha trasportato 79,6 milioni di passeggeri senza incidenti rilevanti.

Articolo di Alberto Schilirò


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