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Le vite degli altri - Carmen

Da Giulietta88
Le vite degli altri - Carmen
Carmen se ne stava ferma immobile e osservava la scena da un angolo. Dentro di sé il ritmo era sconvolgente ma non voleva darlo a vedere. Nessuno doveva accorgersi che il suo cuore, così vulnerabile, era stato completamente travolto dalla potenza di quelle note.
Nonostante l' eccitazione che l' avvolgeva, Carmen non riusciva a capire perché venisse assalita da un sottile filo di tristezza ogni volta che assisteva ad un concerto dal vivo.
Quella sera al solito bar suonava un gruppo molto bravo e lei, incuriosita, non poté fare a meno che alzarsi, occupare un piccolo spazio in mezzo alla gente e ammirare con occhi sgranati quei ragazzi che si esibivano in un' atmosfera diventata magica all' improvviso.
La musica Jazz, che fuoriusciva dalle chitarre acustiche e dalle voci calde e seducenti dei cantanti, aveva rapito la sua attenzione e Carmen rimase impietrita dalla passione che veniva sprigionata in quella piccola sala di quel piccolo pub. Quanto avrebbe voluto unirsi a loro! Quanto avrebbe desiderato poter essere protagonista di quella magia!
Era li, era pronta, eppure non si muoveva. Allora si lasciò cullare da quella musica così coinvolgente e cominciò a sognare ad occhi aperti. Si immaginò con un vestito elegante e truccata bene per l' occasione, mentre con la forza della sua voce stupiva il pubblico presente.
Ogni volta che gli strumenti si fermavano per una pausa Carmen tornava bruscamente alla realtà restando senza fiato, e allora quella tristezza che non riusciva a sopportare prendeva il sopravvento sui suoi pensieri. Perché non c' era anche lei su quel palco? Perché quello che aveva sperato da anni non si era mai realizzato? Perché non aveva mai avuto un' occasione?
Ammirava e invidiava quelle persone che erano riuscite a realizzare i loro sogni, mentre lei restava li a guardarli, ben consapevole che non sarebbe mai stata come loro.
Da sempre le mancava il coraggio per azzardare e aveva paura di fare un passo in avanti per non esporsi troppo, per evitare probabili fallimenti e sofferenze. In quel momento però la cosa di gran lunga peggiore fu il fatto di rendersi conto che lei non stava vivendo la sua vita, la stava solo osservando dall' angolo delle sue misere sicurezze.
Se ne andò quella sera con il cuore che batteva forte per l' emozione che aveva vissuto, eppure non riusciva a scacciare via quella fastidiosa tristezza che le scendeva dagli occhi.
La sua vita aveva decisamente bisogno di una svolta, perché quella routine senza sbocchi in cui era costretta a sopravvivere la stava soffocando, e in quel preciso istante decise che avrebbe tentato di emergere ogni giorno anche accettando rifiuti e sconfitte, piuttosto che continuare ad esistere come un fantasma nascondendosi tra la gente.

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