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Legge ad assicurationem. Monti ci “frega” anche i risarcimenti danni da rachide cervicale

Creato il 10 ottobre 2012 da Iljester

Legge ad assicurationem. Monti ci “frega” anche i risarcimenti danni da rachide cervicaleRidendo e scherzando è così. Solo gli addetti ai lavori però ne sono a conoscenza. Il fatto è che il DL di marzo 2012 nasconde  un’altra delle porcherie di questo governo tecnico, tutta a favore delle assicurazioni: il divieto di risarcire le micropermanenti – in particolare i cosiddetti colpi di frusta (o rachide cervicale) – conseguenti a un sinistro stradale.

La norma è stata introdotta con l’art. 32 della legge 27/2012, che modifica il codice delle assicurazioni all’art. 139 c.a. e aggiunge due disposizioni davvero eloquenti che segnano a favore delle assicurazioni un punto importante. Eccovi le norme:

Legge ad assicurationem. Monti ci “frega” anche i risarcimenti danni da rachide cervicale

3-ter. Al comma 2 dell’articolo 139 del codice delle assicurazioni private, di cui al decreto legislativo 7 settembre 2005, n. 209, è aggiunto, in fine, il seguente periodo: “In ogni caso, le lesioni di lieve entità, che non siano suscettibili di accertamento clinico strumentale obiettivo, non potranno dar luogo a risarcimento per danno biologico permanente”. 3-quater. Il danno alla persona per lesioni di lieve entità di cui all’articolo 139 del codice delle assicurazioni private, di cui al decreto legislativo 7 settembre 2005, n. 209, è risarcito solo a seguito di riscontro medico legale da cui risulti visivamente o strumentalmente accertata l’esistenza della lesione.

Al di là della difficoltà di raccordo fra le due norme, che qui non interessa, è significativo il messaggio globale: niente più risarcimenti del danno per danni di lieve entità derivante da sinistro stradale, a meno che il danno non sia visivamente e strumentalmente accertabile; se poi il danno è quello permanente (e non quello temporaneo), addirittura l’assicurazione è in una botte di ferro: se non è suscettibile di accertamento clinico strumentale obiettivo non potrà essere risarcito.

Praticamente, potete soffrire le pene dell’inferno e magari portarvi per tutta la vita i postumi di un bel colpo di frusta causato da un sinistro stradale, che l’assicurazione non vi risarcirà, a meno che non riusciate a dimostrare che il danno l’avete subito realmente. Il che è praticamente quasi del tutto impossibile, visto che i rachide cervicale è una lesione di lieve entità che spesso sfugge agli strumenti diagnostici, con la conseguenza che il medico per valutarlo e diagnosticarlo si basa quasi esclusivamente sulla sintomatologia.

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Ed è questo ilpunto dolens. La motivazione ufficiale della norma è stata quella della necessità di arginare le richieste risarcitorie basate su questa forma di lesione. Ma è chiaro che così si è violato il diritto alla salute del “danneggiato”, il quale comunque subisce un danno, benché minimo e leggero; un danno che merita sempre e comunque un risarcimento.

Diciamo che si tratta di un altro favore fatto alle assicurazioni, le quali in cambio non hanno certo abbassato i prezzi della RC auto. Tutt’altro. Non solo ora non risarciranno più i danni di lieve entità derivanti da sinistro stradale, grazie a una legge farlocca fatta apposta per loro, ma con la scusa della crisi aumentano pure i premi per la RC. Secondo i dati ANIA, quest’anno sono aumentati del 2,1%, ma le associazioni dei consumatori denunciano rincari fino al 6%.

Fonti: Il Sole 24


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