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NELL’INDAGINE P4 COMPARE ANCHE LA MOGLIE DI ALFONSO PAPA , L’AVVOCATO TIZIANA RODà

Creato il 05 agosto 2011 da Madyur

I legali di Alfonso Papa hanno cercato di sostenere l’esistenza di un vizio di forma che avrebbe evitato la discussione e la scarcerazione del deputato, ma i Pm hanno presentato nuovo materiale d’accusa.

Alfonso-Papa

Nell’inchiesta P4 ora si ipotizza un nuovo reato per Papa e l’ingresso di sua moglie , l’avvocato Tiziana Rodà. Entrambi sono indagati per concussione in riferimento alle consulenze che Rodà ha ottenuto in passato con Eni e Enel dove era determinate l’influenza di Bisignani.

I pm hanno depositato anche i verbali di interrogatori a dimostrazione che la loro attività investigativa va avanti anche dopo le ordinanze di custodia cautelare chieste e ottenute dal gip. Il 26 luglio è stato riascoltato Marcello Fasolino , imprenditore nel settore energetico, che non solo ha confermato quanto già disse ai Pm , e cioè di aver versato denaro a Papa , ma ha raccontato anche i dettagli di questi presunti pagamenti.

Quand’è che inizia lo stillicidio dei versamenti? «Ricordo che l’euro era appena entrato in vigore, e che Papa lavorava al ministero di Giustizia con Castelli. Il primo versamento avvenne nell’androne del suo palazzo: 1000/1500 euro. Un’altra volta nella Galleria Colonna. E ancora: mentre camminavamo a piedi nel vicolo sulla destra dopo il negozio di cravatte di Marinella alla Riviera di Chiaia (Napoli, ndr). Complessivamente, gli ho versato 10.000 euro».
Una testimonianza importante, che aiuta la procura di Napoli sulla questione della competenza territoriale, perché radica il primo episodio di corruzione nel lontano 2001 e soprattutto a Napoli il pagamento della prima mazzetta.

Il perito ha elaborato un prospetto dei singoli conti correnti di Papa: a partire dal 31 dicembre del 2006 fino al primo maggio scorso (della indagine che lo riguardava era a conoscenza) sono transitati 52.224,18 euro. Circa cinquanta soggetti pagatori per garantire lo svago a Papa.
Nello stesso periodo, il parlamentare ha prelevato con il bancomat 21.500 euro. Conclude il perito: «Non esiste nessuna correlazione tra le spese sostenute da imprenditori a beneficio del signor Papa (per le più disparate causali) e le uscite di contante rilevate sui conti intestati a quest’ultimo».


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