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Onda su onda di Rocco Papaleo: la recensione

Creato il 15 febbraio 2016 da Ussy77 @xunpugnodifilm

OndasuOnda_PosterufficialeMusicale e superficiale: Papaleo sottotono

La musica come trait d’union e un duetto recitativo tra Gassman e Papaleo, che poteva essere più ficcante umoristicamente, sono gli elementi principali di Onda su onda.

Gegè è un cantante che sta vivendo la parabola discendente della sua carriera. Ruggero è un cuoco di una nave mercantile, che non sbarca da quattro anni. I due si incontrano sulla nave che li sta portando in Uruguay (dove Gegè deve esibirsi in un concerto che lo può rilanciare) e si detestano fin dal primo sguardo. Ma quando Gegè perde la voce, si dispera e l’unico che può aiutarlo è Ruggero.

Stavolta Papaleo si allontana dalla Basilicata, sua terra d’origine e musa ispiratrice, e approda in Uruguay. Un viaggio lungo e faticoso per mettere in scena una commedia degli equivoci gradevole, ma non così convincente. Difatti Onda su onda richiama il cinema musicale a cui ci ha abituato Papaleo che, giunto alla sua terza regia, non trova le perfette condizioni per mettere in piedi un film di livello, pronto a discostarsi dal proliferare di prodotti italiani mediocri. Onda su onda non è mediocre, ma nemmeno eccelso o genuinamente divertente e spensierato; ha la possibilità di far leva su una coppia collaudata (Papaleo-Gassman), ma non la sfrutta a dovere, finendo per rivelarsi un superficiale “passo a due”, che solamente a tratti convince.

Costruito sull’istrionismo di un personaggio abbastanza detestabile e sulla durezza malinconica del suo compagno di viaggio, Onda su onda è il prodotto che fatica a elevarsi, che non inciampa mai ma che cade nel dimenticatoio. Un film che si mantiene nel “mezzo” e che svela le carte progressivamente. Perché la maschera che indossano i personaggi coinvolti è sempre più spessa e a ogni sequenza si scopre qualcosa di nuovo, che fatica a sconvolgere, ma che perlomeno mantiene accettabile il ritmo.

Contraddistinto da un comparto musicale che accompagna degnamente e dalla vis comica di un Massimiliano Gallo in grande spolvero, il film di Papaleo analizza la paura di ognuno per esorcizzarla e permettere a tutti di mostrarsi davanti alla macchina da presa come genuini cittadini del mondo. Un intento che, purtroppo, diviene secondario perché, diversamente, poteva essere quel quid utile a Onda su onda per divenire un prodotto gustoso e differente dalla massa.

Uscita al cinema: 18 febbraio 2016

Voto: **1/2


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