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Pregate e piangete... in nome dell'Auditel!

Creato il 28 giugno 2010 da Barbaragreggio
Venghino signori, venghino! Venite, fans di Pietro Taricone, ammassatevi di fronte ai cancelli di Cologno Monzese e piangete tutte le vostre lacrime. Fatelo domani, in diretta, sotto i riflettori accesi, cullati dagli stacchi pubblicitari di Barbara D'Urso. Questo il messaggio, ovviamente nascosto dietro un appello meno diretto, ma neanche tanto, lanciato da una persona su Facebook, probabilmente una collaboratrice del programma Mediaset "A gentile richiesta". Tra i commenti d'incoraggiamento dei sostenitori dell'attore casertano, s'infila questa faccia di donna, un'iconetta un po' scura e sgranata che, incurante del rispetto che sempre merita una vita che lotta contro la morte, lancia appelli a partecipare come pubblico, segnalando anche, senza remora alcuna, il numero di telefono dove prenotare una poltroncina di plastica da cui plastificare un dolore tutto umano. Pietro Taricone è - "é" e non "era" - un giovane uomo, padre di una bambina di sei anni, compagno di una donna che ora cerca di proteggerlo chiedendo il silenzio stampa. Un silenzio stampa che, ovviamente, riguarda le condizioni di salute del marito, imposto ai sanitari per evitare fughe di notizie incomplete o inesatte. Wikipedia lo dava già morto nel primo pomeriggio. Mediaset organizza una veglia funebre, perché, siamo onesti, che Pietro Taricone si riprenda o meno, per la scaletta del programma, poco cambia. Il primo sentimento che si prova, nel leggere la macabra raccolta di pubblico piangente, è rabbia. Poi seguono l'indignazione e la protesta. The show must go on, tra video d'annata e lacrime in provetta, o sarebbe meglio dire, in diretta? Aggiornamento: Putroppo Pietro Taricone non ce l'ha fatta, è morto dopo nove ore di intervento chirugico. E ora, rispettiamo il dolore della sua famiglia. Barbara Greggio

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