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Progetto Maserati a Grugliasco: visita a sorpresa di Marchionne

Creato il 24 giugno 2014 da Retrò Online Magazine @retr_online

 

“Non cambierà nulla per i lavoratori degli stabilimenti italiani.”

Erano state così, rassicuranti e lapidarie, le parole dell’amministratore delegato di Fiat-Chrysler all’indomani della storica nascita del gruppo che comprende i due colossi automobilistici.

Così non è stato, ovviamente.

E’ di oggi infatti la notizia di un incontro nello stabilimento Maserati di Grugliasco a cui, a sorpresa, ha partecipato lo stesso Marchionne che ha incontrato i team leaders e le Rsa dello stabilimento con cui si è confrontato sulla situazione aziendale. Il manager ha chiesto chiarimenti in merito alle proteste dei giorni scorsi e in particolare dopo lo sciopero di lunedi scorso proclamato dalla Fiom. Dal tavolo delle trattive erano arrivate importanti rassicurazioni e quindi sembrava che il progetto dello stabilimento di Grugliasco sarebbe partito regolarmente prevedendo, da settembre, dodici turni e il trasferimento di 500 cassintegrati da Mirafiori proprio a Grugliasco.

Si è discusso anche del contratto; proprio il mancato rinnovo del contratto infatti è l’oggetto della discordia che ha scatenato lo sciopero della settimana scorsa e la risposta della Fiat con il blocco degli straordinari mentre per ciò che concerne gli aumenti salariali la situazione è ancora più intricata poiché da una parte ci sono i delegati sindacali che spingono verso un aumento per tutti mentre dall’altra Marchionne è fermo sulla sua posizione: aumento solo per chi lavora in questo momento.

L’ennesimo braccio di ferro è cominciato e non sembra vedersi una soluzione breve e semplice; i trasferimenti infatti sono stati momentaneamente bloccati proprio per la rottura del negoziato tra i diversi sindacati (Fim, Uilm, Fismic, Ugl e Quadri) e la Fiat; dal canto suo, la Fiom ha proclamato un’ora di sciopero alla Maserati. Adesso si attende la nuova mossa della casa automobilistica di Torino.

La sensazione è che tra le catene di montaggio degli stabilimenti Fiat di tutta la Penisola si covino delle polveriere pronte davvero ad esplodere.

Forse è proprio vero che “per i lavoratori degli stabilimenti italiani non è cambiato assolutamente nulla.”

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