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Putin: “Russia baluardo contro la tolleranza dei gay”

Creato il 12 dicembre 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online

«La Russia rappresenta una difesa dei valori conservatori contro una tolleranza infruttuosa che considera il bene uguale al male». A parlare è Vladimir Putin, in riferimento alla leggi anti-gay che vieta in maniera categorica ogni tipo di manifestazione o “propaganda omosessuale”.
«La famiglia è un nostro baluardo». Ha aggiunto il presidente russo.
Putin ha parlato 70 minuti nel consueto discorso alle due camere del parlamento riunito. Ricorrenza annuale tenutasi al Cremlino.
Il Presidente della Federazione Russa, ha parlato di svariati temi: dalla politica estera alla situazione in Ucraina. Passando per una significativa parentesi sul decreto legislativo anti-gay.
Putin ha definito la Russia un simbolo contro la “cosiddetta tolleranza sterile e senza identificazione sessuale“. Scagliandosi in seguito sull’atteggiamento di altri paesi occidentali che stanno attuando una revisione dei diritti degli omosessuali”. Stati colpevoli a suo dire di “una distruzione dall’alto dei valori tradizionali e non solo”.
In un boato di applausi del pubblico presente, l’ex agente Kgb avrebbe inneggiato a un valore quale quello della democrazia per delegittimare i diritti omosessuali. «Questa distruzione del sistema valoriale oltre che deleterio è antidemocratico, perchè si basa su una nozione astratta e si oppone alla volontà della maggior parte della popolazione».
Politici, giudici, leader religiosi e funzionari locali hanno accolti con caldo entusiamo le dichiarazioni.
Un mese di dicembre che ha visto Vladimir Putin particolarmente attivo sulla questione anti-gay.
Pochi giorni fa ha pubblicamente affermato che nessuno dei 120 mila bambini russi tenuti nei fatiscenti orfanotrofi russi “finirà nel caos, nell’immoralità e nella perversione della famiglie gay”. Consentite i trasferimenti di bimbi solo in italia, Paese che non prevede l’adozioni in famiglie non-tradizionali nel suo ordinamento giuridico.
Considerare le poltiche del Cremlino come omofobe appare un eufemismo.
Lunedì 9 dicembre, con un tempestivo decreto legge, l’agenzia di stampa storica Ria Novoski è stata spazzata via per fare spazio alla filo-governativa Russia Today. Deposta la direttrice Svetlana Mironiuk, al suo posto il giornalista vicino al Cremlino Dimitri Kiseliov.
Il neo-direttore sarebbe a favore di un divieto per gli omosessuali di donare sangue. A proposoto dichiarava «Il loro cuore, invece di essere trapiantato, dovrebbe essere bruciato».


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