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Quando l’Africa era un continente civile… Ancora cristiani trucidati dagli islamici. In Kenya

Creato il 29 aprile 2012 da Iljester

Quando l’Africa era un continente civile… Ancora cristiani trucidati dagli islamici. In Kenya

Il titolo è un po’ particolare. Quando l’Africa era un continente civile, mi fa pensare a un libro. In realtà è la presa d’atto di una verità. L’Africa fintanto che l’estremismo islamico non ha preso il sopravvento (dal nord) era un continente più o meno civile. Sì, è vero, c’era povertà, ed è altrettanto vero che c’era l’Apartheid in Sudafrica, così come ogni tanto si verificava qualche colpo di Stato e ci scappavano i morti, ma tutto sommato il continente africano era tendenzialmente pacifico, quanto può esserlo un continente povero e selvaggio. Poi sono arrivati gli islamici e hanno rovinato e peggiorato tutto. Con la loro religione estremista e intollerante, con le loro leggi di oppressione, hanno distrutto e spazzato via quel poco di buono che le colonizzazioni europee avevano creato. Oggi l’Africa è un teatro di guerra etnico-religiosa, un luogo senza più legge tranne la sharia, e a farne le spese sono i cristiani.

La lista delle stragi a danno dei cristiani è lunga. Troppo lunga, e nessuno ne parla mai abbastanza. Forse perché fondamentalmente a nessuno in occidente — culla della cristianità (ma anche il suo letto di morte) — non gli frega nulla dei paesi africani e dei cristiani che ivi ci vivono. Sono così lontani da noi, sono così poveri che è normale che accadono certe cose. Persino la Chiesa ha un atteggiamento se non indifferente, di accettazione stoica dell’inevitabile. In questo è certamente molto evangelica.

E fanno tutti male. Le stragi a danno dei cristiani nel continente nero dovrebbero invece essere un argomento fondamentalmente e di attualità, dibattuta a tutti i livelli. Perché quanto accade in Africa è disumano, va contro i diritti fondamentali dell’uomo ed è un chiaro e inequivocabile indice del rischio che corriamo noi in Europa. La verità è che l’Africa ci sta insegnando qualcosa, e noi, presuntuosi e ottusi occidentali, così infarciti di buonismo, non riusciamo ad afferrare questo insegnamento.

Quanto credete ci vorrà prima che anche in Europa inizino questo genere di conflitti? Il tempo passa, l’immigrazione dai paesi islamici si fa sempre più intensa, i politici nostrani di sinistra sentono già l’esigenza di permettere ai musulmani di costruire moschee, e questi stanno già organizzando i loro partiti politici e già pretendono che si tolga il crocifisso dalle nostre scuole. Le nuove generazioni nate qui saranno pienamente cittadini e allora inizieranno i guai. Allora il mito della integrazione crollerà con tutti i suoi sostenitori e si porterà dietro anche noi, che a quel mito non crediamo. L’Europa diventerà l’Africa e non ci sarà pace. Perché nell’inferno non può esserci pace.

Forse sto esagerando? Non credo. Un primo indizio di questo progetto è evidente nell’aumento demografico degli immigrati, nella constatazione che gli immigrati fanno più figli degli italiani, nella considerazione che esistono già progetti di costruire paesi islamici in occidente e nel riconoscimento della sharia come fonte del diritto. Non è dunque una esagerazione, è semplicemente buon senso. L’Eurabia non è poi così lontana e non necessariamente si trova dall’altra parte del Mediterraneo.

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Fonte: Il Tempo.

di Martino © 2012 Il Jester 


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