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Ritirate quelle bustine!

Da Marypinagiuliaalessiafabiana
Non è bastato che due giorni sono state uccise quattro donne, che dall’inizio dell’anno sono morte 68 donne e che abbiamo i primati europei per percentuali di donne uccise dai partner, non basta che la violenza contro le donne sta diventando una vera e propria emergenza sociale ma si tace dinanzi a tutto questo e probabilmente crea grande ilarità. Ancora peggio è quando alcune aziende danno una vena comica e ironica a tutto ciò finendo per normalizzare il fenomeno del femminicidio che nel nostro contesto malgrado i numeri viene completamente sottostimato come se fosse normale che un uomo ad un certo punto perda la brocca e faccia fuori la moglie o la famiglia quando lei alza un pochino la testa e decide autonomamente della sua vita. Sì, perché in alcune bustine di zucchero, dopo il caso del ritiro a causa di una barzelletta antisemita, compare una barzelletta che nel nostro contesto non fa per niente ridere: «Qual è il colmo per un macellaio? Avere la moglie maiala e non poterla ammazzare». Leggere queste parole, dopo aver assistito all’uccisione di ben 4 donne in due giorni fa malissimo, sopratutto è pericoloso in quanto la pubblicità e le immagini formano una cultura, un modo di pensare e il linguaggio sessista sempre più violento e misogino a cui ogni giorno assistiamo in tv, in pubblicità, a scuola, nelle parrocchie, nei luoghi pubblici, nei dibattiti è uno delle cause che determinano tolleranza del fenomeno o totale connivenza verso chi compie violenza se non una vera e propria causa che determina l’aumento di violenze contro le donne. L’azienda si chiama Pontina Pack e tantissime donne stanno scrivendo per far ritirare quelle bustine dal commercio, rinvenute a nei bar di Firenze. Il linguaggio veicolato dalla sedicente barzelletta è allucinante, si crea ironia sul femminicidio, si reputa legittimo che un marito possa ammazzare una moglie creando ambiguità con il termine “maiala” che in quel contesto non fa solo riferimento alla parola “macellaio” ma riduce la donna a carne da macello o va uccisa perché troppo “maiala” (immorale dal punto di vista sessuale) dunque “se mi ha provocato, se mi ha tradito allora vorrei farla fuori ma non posso” tra il sapore dolce dello zucchero che a noi tutti rappresenta un altro boccone amaro. Le donne di Se non Ora Quando hanno tempestato l’azienda con queste parole: “In un paese dove l’omicidio e la violenza nei confronti delle donne – italiane, migranti, trans, prostitute… – sono azioni quotidiane, ripetute, istituzionalizzate, taciute (o raccontate con toni di cronaca nera che rasenta il gossip), una barzelletta del genere riportatata su una bustina di zucchero rivela non solo l’onnipresenza della violenza nel linguaggio, in particolare quello comico, ma anche la tranquillità con la quale si può scherzare nel sottintendere che, di fatto, macellare una donna è un gesto giustificabile se il suo comportamento è tale da provocarlo. Questo zucchero a noi – donne e uomini – non fa sorridere, ci fa solo rabbia. Ritirate le bustine dal mercato!!” Scriviamo anche noi all’azienda e facciamo ritirare le bustine [email protected].

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