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Tutte lo vogliono

Creato il 17 settembre 2015 da Ussy77 @xunpugnodifilm

locandina1300Il piacere questo sconosciuto. Meno male che c’è Brigano

Terzo film in tre anni per Alessio Maria Federici, che con Tutte lo vogliono abbraccia nuovamente la convenzionalità, ma viene aiutato dalla presenza scenica di Brignano, in grado di non scadere in volgarità gratuite e doppi sensi, infarcendo la commedia di tenera goffaggine.

Orazio è uno shampista per cani e non fa l’amore da quattro lunghi anni. Per diletto carica su youtube video divertenti di animali, ma un giorno per equivoco viene scambiato da Chiara (food designer anorgasmica) per il “gps” (generoso partner sessuale) che dovrebbe provocarle finalmente piacere.

Dopo Stai lontana da me e Fratelli unici, il regista romano torna dietro la macchina da presa e realizza una commedia che cerca la risata di pancia (attraverso doppi sensi puerili), ma trova il sorriso guascone di Brignano, che salva la pellicola e la porta a termine senza strafalcioni. Questo è principalmente il risultato finale di Tutte lo vogliono, un prodotto prevedibile e di dubbio interesse che conferma quanto Federici sia interessato alla quantità piuttosto che alla qualità. Concentrandosi sul privato desiderio femminile (l’orgasmo), il regista costruisce una pellicola che accompagna lo spettatore senza guizzi interessanti e senza pretese. Tuttavia non si può non notare la mancanza di una direttrice accattivante e di una sceneggiatura coinvolgente (scritta a 12 mani), condizioni necessarie per poter portare pubblico in sala. Inoltre la scelta di indugiare su stereotipi da commedia di basso profilo non aiuta e anzi, alla distanza, infastidisce.

Federici gioca con i generi e mette in scena una donna altezzosa, anorgasmica, impettita e alla disperata ricerca del piacere (l’imbalsamata Incontrada) e un uomo interessato all’amore, all’innamoramento lungo tutta una vita. Questo ribaltamento di ruoli ha un che d’interessante, ma ben presto si perde per strada in una costruzione filmica debole, che evidenzia equivoci e sotterfugi. Il finale è pressoché scontato, ma si nota quanto Brignano sia coinvolto e doni al prodotto quell’irresistibile impaccio, quella comicità sana e genuina. Peccato che si salvi solamente lui in un prodotto inutile e privo di brio.

Tutte lo vogliono fatica a provocare risate convinte e conferma la difficoltà di un regista come Federici di realizzare una pellicola da ricordare. Indubbiamente manca la qualità e l’esperienza, elementi fondamentali per permettersi di realizzare un film all’anno dai risultati soddisfacenti.

Uscita al cinema: 17 settembre 2015

Voto: **


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