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Twitter e la quotazione sul NYSE

Creato il 19 novembre 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online
Twitter

Il quartier generale di Twitter – Photo by Caroline Culler

La scelta di Twitter di entrare in borsa (New York Stock Exchange) ha prodotto una vasta gamma di reazioni diverse.

Analizzando il grafico della quotazione  possiamo notare i primissimi dati sull’andamento del titolo. La premessa è che, in termini di tempo e di tipo di prodotto, ad oggi risulta molto difficile per gli analisti fare previsioni attendibili.

Il giorno 7 Novembre 2013, Twitter fa il suo debutto sulla piazza americana con un prezzo di quasi 45 $ per azione.

Nei primi giorni di quotazione il grafico mostra un calo del rendimento con un picco minimo di 41.5$, seguito da un’ ulteriore ripresa e ulteriore calo del rendimento.

La settimana scorsa il titolo ha subito, nel complesso, un costante rialzo che ha riportato la quotazione a poco meno di 45$.

Abbiamo comparato il titolo TWTR con il titolo FB ( Facebook).

Il grafico mostra, ovviamente, una disparità tra i due titoli dovuta sicuramente al fatto che TWTR abbia fatto il proprio debutto da pochissimo sul mercato azionario.

Tuttavia è doveroso constatare la diffusa delusione degli azionisti per il rendimento del titolo Facebook, il quale dal suo debutto ha mantenuto un trend di andamento costante per diversi mesi.

E’ stato probabilmente l’annuncio di una campagna per nuove iscrizioni (soprattutto nei paesi emergenti) a dare la spinta al titolo FB, che ha registrato un incremento a partire da Settembre 2013.

Si pensi all’apertura definitiva di un mercato come quello cinese, tramite l’eliminazione delle restrizioni all’accesso del web: realtà come Facebook e Twitter avrebbero l’opportunità di affacciarsi su un mercato immenso e probabilmente già pronto ad accoglierli.

Gli analisti, nello scandagliare questi fenomeni del tutto nuovi, devono fare i conti con parametri inesplorati.

Sicuramente, per quanto riguarda Facebook, gli investitori hanno riposto eccessive speranze per il successo finanziario del titolo (il mondo della realtà non sempre è rispecchiato in quello della finanza).

Twitter e Facebook non possono essere paragonati a realtà come Apple, la quale ha dalla sua i consuntivi delle vendite.

Ciò che di più simile il mercato conosce è Google.

Google Inc. ha una struttura solida, fatta di brevetti e società collegate che la rendono decisamente “fisica”.

Google non è solo motore di ricerca, Youtube o Google+, è anche Android, software che viene installato su smartphone e tablet.

Twitter è fortemente influenzata dal numero di nuove iscrizioni, pubblicità e gusti che il mercato difficilmente può prevedere.

Il momento della quotazione è cruciale per un’azienda, ne può determinare il lancio definitivo oppure la rovina. Non tutte le aziende, benchè dotate dei requisiti formali per accedere al mercato azionario, sono alla fine dotate dei requisiti sostanziali per farlo.

Il forte rischio è quello di attirare pericolosamente una miriade di piccoli investitori, incuriositi o attratti dal nome, rendendo il titolo un semplice strumento di surfing per tanti. Risulta difficile agganciare il titolo a parametri standard o all’andamento di altri prezzi.

Le notizie che riguardano TWTR, comunque, sono in buona parte positive  e molti analisti ne consigliano l’acquisto.

Gran parte dei siti specializzati prevedono un generale e progressivo rialzo, ma la garanzia che non si tratti semplicemente di una bolla non la può fornire nessuno.

D’altronde lo stiamo imparando, internet è un mondo strano e i suoi utilizzatori sono abituati al dinamismo e al continuo cambiamento.

Nulla vieta che di qui a qualche mese compaia qualcosa di più interessante e succulento di Twitter, o quanto meno in grado di cinguettare più forte di lui.


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