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Uno per tutti di Mimmo Calopresti: la recensione

Creato il 22 novembre 2015 da Ussy77 @xunpugnodifilm

posterCinema che rivanga nel passato con risultati deludenti

Noir italiano che appare debole e raffazzonato, Uno per tutti dimostra di essere un film piatto emozionalmente e narrativamente. Una pellicola nella quale non si palesa l’obiettivo e l’argomento d’interesse.

Un ragazzo di buona famiglia riduce in fin di vita un coetaneo. Questa azione riunisce, dopo trent’anni, tre amici chiamati a saldare i conti con il proprio passato.

Diretto da Mimmo Calopresti, Uno per tutti non invoglia e non esibisce un ritmo narrativo coinvolgente. La causa di ciò risiede in una vicenda pregna di stereotipi (soprattutto il poliziotto ligio al dovere e l’imprenditore privo di scrupoli), nella quale i personaggi (amici da una vita) finiscono per essere caratteri senz’anima, in balia di un dilemma morale che li mette a nudo. Il film di Calopresti si racchiude tutto in queste poche righe, anche perché purtroppo di Uno per tutti non c’è molto da dire. A parte la fotografia di una Trento desolante e l’inconsistenza recitativa di Isabella Ferrari (moglie “contesa”), Uno per tutti mette in fila un cast di dubbio spessore e una vicenda amorale, nella quale solamente il sacrificio dei più giovani può salvare le colpe dei padri.

Pellicola che alterna presente e passato (immortalato da un filtro retrò), Uno per tutti non riesce ad appassionare e, a causa della sua innata mancanza di ritmo, finisce per essere un prodotto debole negli intenti e puerile nella narrazione. Il lento svelamento del segreto che avvicina i tre protagonisti (una bravata avvenuta nel 1972, il poster di Milano Calibro 9 campeggia in bella vista) non è avvincente e non riesce a sorreggere da solo l’intera vicenda. E seppur l’intento del regista non sia questo, a causa di una trama principale risibile, lo spettatore si concentra sul mistero, raccontato a spizzichi e bocconi, che ha segnato la vita dei tre protagonisti.

Prodotto che si trascina appresso una sceneggiatura che denota più di una criticità (ad esempio Panariello non è credibile nel ruolo del poliziotto tormentato), Uno per tutti è un dramma privo di ispirazione e di brillantezza. Un film dimenticabile, che non lascia assolutamente il segno nell’offerta cinematografica nostrana.

Uscita al cinema: 26 novembre 2015

Voto: *


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