Comunque non ho iniziato di corsa. E questo è un bene. Cioè mi sono buttata a capofitto sul lavoro [che comunque non ho lasciato nemmeno nelle due settimane di vacanza, solo che era venuto lui a casa con me, invece che io da lui in ufficio], però mi sono anche presa il tempo per altro. E questo fa per lo meno bene all'umore. Che poi l'altro sono gli amici, è un progetto che sto portando avanti con tre colleghi e che prima o poi magari riuscirò anche a far vedere a qualcuno, sono i miei libri, sono le prossime vacanze.
Va beh, con la scusa che siamo in tanti e se non pianifichiamo prima non riusciamo a trovare quel che ci interessa a prezzi umani, in realtà siamo già più che orientati. Lisbona. Sintra. Cascais. Micapizzaefichi, come si suol dire.
Poi ho ripreso il cineforum.
Siamo partiti facili facili, con Midnight in Paris. Non è proprio un imperdibile di Woody Allen eh. Roba da spegnere il cervello, con quel tanto di piacioneria, di verbosità e di incongruenze che riempiono di pecche un film che sa tanto di prodotto. Dimenticabile, comunque.
Settimana scorsa c'era il Faust e io me lo son persa senza eccessivi rimpianti, nonostante i promotori dell'iniziativa si ostinino a definirlo un capolavoro. Segnata dai film di Wajda nella mia giovinezza, ho ben presente cosa significa, in determinati contesti, la parola capolavoro.
Adesso aspetto Miracolo a Le Havre e di questo sono curiosa assai.
Ieri, intanto, per volermi bene e per volerci bene mi sono cimentata nel Latte Imperiale. Che le due ore per far restringere il latte sono belle lunghe. Mi ci sono messa di impegno e buzzo buono, solo che non ho pensato a fare le foto, giusto perché non ho l'animo della foodblogger. E comunque ho trovato una bellissima foto online che non mi fa far figuracce. Perché era buonissimo, ma lo scaravoltamento dalla tortiera con l'anello non è mica venuto così bene.