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07/04/2015 - Quale futuro per il settore energetico italiano? Una fotografia dell'anno passato e delle tendenze future. La sicurezza energetica è l'obiettivo da raggiungere

Creato il 07 aprile 2015 da Orizzontenergia

Lo scorso 1° aprile si è svolto il seminario AIEE “Il settore energetico nel 2014 e le prospettive per il 2015”, incentrato sull’analisi della situazione presente e futura del settore energetico italiano.

Ecco alcuni dei dati principali trattati ed emersi durante il seminario:

#1 MIGLIORAMENTO DELL'ECONOMIA GLOBALE

Lo scenario economico globaleè migliorato nel primo trimestre del 2015, grazie alla riduzione dei costi energetici, alla svalutazione dell'euro, al calo dei tassi di interesse, all'accelerazione degli scambi mondiali e al calo dei prezzi del petroliopetrolio
Combustibile di colore da bruno chiaro a nero, costituito essenzialmente da una miscela di idrocarburi. Si è formato per azioni chimiche, fisiche e microbiologiche da resti di microorganismi (alghe, plancton, batteri) che vivevano in ambiente marino addirittura prima della comparsa dei dinosauri sulla terra. I principali composti costituenti del petrolio appartengono alle classi delle paraffine, dei nafteni e degli aromatici, che sono composti organici formati da carbonio e idrogeno e le cui molecole sono disposte secondo legami di varia natura.
che si è riflettuto positivamente nei bilanci delle famiglie (
Ciro Rapacciuolo, Centro Studi Confindustria).

#2 DIMINUZIONE DELLA DOMANDA ELETTRICADOMANDA ELETTRICA
Quantità di energia elettrica che deve transitare sulla rete calcolata come la somma dei consumi degli utenti e delle perdite sulla rete. È sinonimo di fabbisogno elettrico.
NAZIONALE

Nel 2014 la richiesta totale di energia elettricaenergia elettrica
Forma di energia ottenibile dalla trasformazione di altre forme di energia primaria (combustibili fossili o rinnovabili) attraverso tecnologie e processi di carattere termodinamico (ovvero che coinvolgono scambi di calore) che avvengono nelle centrali elettriche. La sua qualità principale sta nel fatto che è facilmente trasportabile e direttamente utilizzabile dai consumatori finali. Si misura in Wh (wattora), e corrisponde all'energia prodotta in 1 ora da una macchina che ha una potenza di 1 W.
in Italia
è stata pari a 309 miliardi di GWh, il -3% rispetto ai 318 miliardi dell’anno precedente. Il termoelettrico ha rappresentato il 62% del totale, in calo rispetto alla quota del 66% del 2013. In crescita invece l’energiaenergia
Fisicamente parlando, l'energia è definita come la capacità di un corpo di compiere lavoro e le forme in cui essa può presentarsi sono molteplici a livello macroscopico o a livello atomico. L'unità di misura derivata del Sistema Internazionale è il joule (simbolo J)
elettrica dall’idroelettrico, passata dal 19% del 2013 al 22% del 2014, mentre le rinnovabili sono salite di un punto percentuale, dal 15% al 16%, con una produzione di 119 miliardi di GWh (
Andrea Lupi, Terna).

#3 USA, PRIMI PRODUTTORI MONDIALI DI PETROLIO

Lo scorso anno i consumi petroliferi mondiali hanno spostato il baricentro verso i Paesi non Ocse, mentre lo shale oil ha portato gli Usa a essere i primi produttori mondiali di petrolio.
In Italia nel 2014 è stata prodotta energia per 157,4 milioni di Tep, il -5,3% rispetto ai 166 milioni dell’anno precedente. In Europa, complice la crisi e il calo della domanda di greggiogreggio
Petrolio estratto che non ha ancora subito un processo di raffinazione.
, tra il 2007 e il 2014 sono state chiuse 22 raffinerie, di cui 5 in Italia, pari a un terzo del totale nazionale (Rita Pistacchio, Unione Petrolifera).

#4 GAS, L'ITALIA DIPENDE PER L'88% DALL'ESTERO

I consumi di gas nel 2014 si sono attestati a 61.910 milioni di metri cubi in calo dell'11,6% rispetto ai 70.069 del 2013. Le importazioni sono scese del 10%, mentre la produzione nazionale è calata del 7,6%. Ad oggi, per l'88% siamo dipendenti dall'estero. Nonostante il calo della domanda di gas rimane forte la nostra dipendenza dalla Russia: non è un caso che Tarvisio, punto di accesso del gas russo in Italia, rappresenti il 41% delle importazioni totali (Gilberto Dialuce, MiSE).

#5 PROTOCOLLO DI KYOTOPROTOCOLLO DI KYOTO
È un accordo internazionale sull'ambiente siglato nel 1997 da oltre 160 paesi per la riduzione delle emissioni climalteranti. Entrato in vigore a febbraio 2005, prevede entro il 2012 la riduzione complessiva delle emissioni di gas serra del 5,2% rispetto ai livelli del 1990 (considerato come anno di riferimento). Per i Pesi in via di sviluppo non sono stati previsti obiettivi di riduzione. Il protocollo di Kyoto ha introdotto dei meccanismi (i cosiddetti "meccanismi flessibili") per l'adempimento degli obiettivi di ciascun Paese, favorendo la cooperazione internazionale. Essi sono il Clean developmenti Mechanism, il Joint Implementation e l'Emission TradingTrading
Attività di acquisto e/o di vendita di prodotti (materie prime o commodities) sui mercati internazionali.
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, L'ITALIA RAGGIUNGE GLI OBIETTIVI

L’Europa è stata promotrice del protocollo di Kyoto e in prima linea nel raggiungimento degli obiettivi, che sono stati centrati. Le emissioni di CO2 sono scese dell’8%, con l’Italia che è ha raggiunto l’obiettivo del -6,5%.

#6 SICUREZZA ENERGETICA, "LA" PRIORITA' PER L'EUROPA

Il tema più importante oggi è caratterizzato dalla sicurezza energetica, in quanto l’Europa dipende in media per l’80% da importazioni estere: per il 92% dal petrolio, per il 42% dal carbonecarbone
Il carbone è una roccia sedimentaria composta prevalentemente da carbonio, idrogeno e ossigeno. La sua origine, risalente a circa 300 milioni di anni fa, deriva dal deposito e dalla stratificazione di vegetali preistorici originariamente accumulatisi nelle paludi. Questo materiale organico nel corso delle ere geologiche ha subito delle trasformazioni chimico-fisiche sotto alte temperature e pressioni. Attraverso il lungo processo di carbonizzazione questo fossile può evolvere dallo stato di torba a quello di antracite, assumendo differenti caratteristiche che ne determinano il campo d'impiego.
I carboni di formazione relativamente più recente (ovvero di basso rango) sono caratterizzati da un'elevata umidità e da un minore contenuto di carbonio, quindi sono 'energeticamente' più poveri, mentre quelli di rango più elevato hanno al contrario umidità minore e maggiore contenuto di carbonio.
, per il 66% dal gas e per il 94% dall’uraniouranio
Elemento metallico radioattivo che si trova sottoforma di ossidi o sali nelle rocce, nel suolo, nell'aria e nell'acqua. L'uranio, così come si trova in natura, è costituito da tre isotopi: l'uranio 238 (per il 99.9 %), l'uranio 235 (l'uranio fissile impiegato come combustibile nelle centrali nucleari) e l'uranio 234, in piccolissime tracce.
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Oggi Paesi come Russia, Nigeria, Libia o Iraq forniscono gas e oil, ma sono altamente instabili. Per questo motivo i cinque pilastri dell’UE, che rappresentano la priorità in ambito energetico, sono dati dalla sicurezza energetica, dalla ricerca e innovazione, dalla decarbonizzazione dell’economia, dall’efficienza energeticaefficienza energetica
Con questi termini si intendono i miglioramenti che si possono apportare alla tecnologia per produrre gli stessi beni e servizi utilizzando meno energia, con conseguente riduzione dell' impatto ambientale e dei costi associati.
per calmierare la domanda e dalla piena integrazione del mercato energetico (Carlo Di Primio, AIEE).

Fonte: Assocarboni


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