05:30 am
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Le lacrime danzavano silenziosamente sui suoi occhi prima di
precipitare elegantemente tergendole le guance prima, le labbra poi. Ora la
luce del sole filtrava attraverso i petali di quei pochi fiori ancora assopiti
dalla fresca notte appena passata. Lei, nel frattempo, s’immergeva in un maestoso
silenzio, interrotto, a volte, dal suo cuore che scandiva timidamente un’emozione
dopo l’altra.
Si distese, supina. L’erba ancora bagnata dalla rugiada si
mescolava disordinatamente ai suoi lunghi capelli.
Chiuse gli occhi. Poteva sentire il calore del sole che
baciava sommessamente le sue palpebre, l’aria di un nuovo giorno che la
abbracciava e cingeva le sue bianche vesti.
Aprì nuovamente gli occhi. Una lacrima sfiorò di nuovo il
suo volto, preoccupandosi di non farle alcun male mentre precipitava su un
esile ed indifeso filo d’erba.
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