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1. Fuoco

Creato il 01 maggio 2011 da Fabry2010
1. Fuoco

da qui

Vista da sotto, la basilica è altissima: i lastroni in pietra grezza contrastano con la facciata ornata da finestre incavate e disegni stilizzati. Ad accentuare la varietà del quadro si aggiungono le palme svettanti contro il cielo cobalto. E’ un sabato pigro in cui sembra che nulla debba muoversi, perfino il silenzio fatica a dispiegarsi, s’infastidisce per un refolo di vento. Chlomo avverte le voci provenienti dall’interno: si affaccia al piano sottostante, dove campeggia  l’altare coperto da una tovaglia bianca coi bordi in pizzo fine, tre ceri sorretti da altrettanti supporti in ferro lavorato e una croce semplice dalla parte opposta. Più in là, una cancellata, intervallata da quattro colonne sormontate da lampade da cui parte una luce rossa e fioca; ancora oltre, un rudere in pietra con un arco doppio, che introduce nella stanza interna; il tutto sovrastato da una specie di corona a forma di parallelepipedo con figure in oro. Intorno all’altare, un gruppo di pellegrini in camicie e magliette colorate, con cappellini bianchi a visiera, si sposta lentamente; un vecchio stempiato ha una faccia da pescatore anziano, cotta dal sole, e procede a braccetto con una signora dal petto prosperoso ma cadente; un’altra, con la maglia viola, è seduta vicina a una colonna con le braccia conserte, per riprendere fiato o concedersi un momento di preghiera. Il silenzio è interrotto dai passi lenti e incerti, a causa del luogo e dell’età: si percepiscono parole smozzicate o colpi di tosse attutiti con le mani; una donna vestita di nero, nell’angolo a destra, indica qualcosa. Sul piano elevato, alla sinistra dell’altare, giace una borsa in cuoio con un fazzoletto pendente dal lato in primo piano. E’ l’ultima immagine distinta che Chlomo registra quel sabato mattina: all’improvviso, tutto diventa rosso fuoco, con pezzi di ferro e legno e carne umana che volano in ordine sparso nello spazio diventato incandescente, una nuvola dai contorni indefiniti che consuma tutto ciò che tocca, riducendolo in polvere ustionante.



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