Il riso è convenzionalmente associato al divertimento, al gioco e allo svago ed è quasi sempre espressione di emozioni positive. Negli ultimi decenni è stata riconosciuta una funzione salutogenetica del riso sull’uomo nonché una vera e propria funzione curativa. Da varie ricerche svolte “sembrerebbe che avere una propensione per l’umorismo e la risata frequente siano correlati con uno stato di benessere, inteso come mancanza di sintomi fisici e psichici di malessere, e che la qualità della vita intesa come padronanza, senso di auto-efficacia, sia legata anche ad una maggiore tendenza a produrre umorismo attivamente”.
Ecco quindi 10 buoni motivi per ridere di più:
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Riduce il livello degli ormoni dello stress nel corpo: i livelli di ormoni come il cortisolo e l’adrenalina si abbassano e il corpo si rilassa a livello fisico ed emotivo, diminuendo dunque anche l’aggressività
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Rafforza il sistema immunitario: la risata tenendo sotto controllo gli ormoni dello stress, aiuta gli agenti del sistema immunitario a funzionare meglio
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Aiuta a respirare meglio: quando si ride si inspira ed espira di più
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Incoraggia la creatività: ridere può diventare un meccanismo che potenzia la capacità di trovare significati nuovi e inaspettati negli stimoli
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Aumenta la produttività: essere di buon umore e avere uno stato d’animo positivo fornisce energia e motivazione
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Migliora le relazioni: secondo alcuni studi nelle famiglie in cui si ride spesso, i legami sono molto più saldi.
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Stimola gli organi: durante la risata migliora il flusso sanguigno e dunque viene favorito un migliore funzionamento degli organi più importanti (cuore, cervello, polmoni)
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Fa risparmiare sulle spese mediche: favorendo il benessere, facilita la capacità di guarigione e di ripresa e abbassa le possibilità di ammalarsi.
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Alza il livello di sopportazione del dolore e dello stress: quando ridiamo il cervello produce endorfine e questo fa si che riusciamo a fronteggiare meglio le situazioni difficili
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Migliora il sonno: ridere la sera aiuta il corpo a produrre melatonina, l’ormone che regola il ciclo sonno-veglia.
In ambito più strettamente psicologico è interessante notare come l’umorismo, l’ironia e il riso possono agevolare la relazione di aiuto e dunque essere uno strumento in più per il benessere della persona.
L’Association for Applied and Therapeutic Humor AATH definisce l’utilizzo consapevole dell’umorismo come “qualsiasi intervento che promuove la salute e il benessere attraverso lo stimolo di una scoperta divertente, l’espressione o l’apprezzamento di assurdità o incongruenze nelle situazioni di vita. Questo intervento può migliorare la salute o essere utilizzato in modo complementare per facilitare la guarigione o il coping fisico, emozionale, cognitivo, sociale o spirituale”.
L’umorismo creando sintonia , integra le parti coinvolte nella relazione, aiuta ad allentare la tensione e a creare un clima amichevole e più accogliente e dunque può agevolare l’alleanza operativa e terapeutica. Il riso inoltre è “movimento”, è gioco e creatività ovvero permette di ribaltare la visione rigida razionale e schematica con la quale l’individuo molto spesso affronta e interpreta la sua esistenza. Si possono così abbattere le resistenze dell’individuo, permettendo di svelare agli occhi dello stesso una nuova prospettiva. Attraverso l’umorismo si offre all’individuo un modo più flessibile di costruire la propria realtà interna ed esterna.
Fondamentale tuttavia è l’uso che se ne fa. Essendo infatti un mezzo molto potente va utilizzato in modo consapevole e soprattutto calibrato sulla persona che il terapeuta/counselor ha di fronte. Va tenuto conto di tre elementi fondamentali:
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bisogna ridere CON il paziente/cliente e non DEL paziente/cliente : il meccanismo stesso dell’umorismo crea un dislivello tra chi fa umorismo e chi lo riceve, non è uno scambio alla pari e questo, evidentemente, nella relazione di aiuto può essere molto pericoloso in quanto può creare distacco, disagio, frustrazione e amplificare eventuali difficoltà del paziente stesso.
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Rispettare e capire i tempi del cliente/paziente, capire cioè quando e su cosa poter fare umorismo.
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non deve mai essere offensivo e svalutante.
Come per tanti altri strumenti che sono a disposizione degli operatori della relazione di aiuto, anche per l’umorismo è fondamentale che l’operatore stesso sia consapevole della propria personalità e di come e quanto esso stesso è in grado di fruire di questo elemento.
Simona Giulivi
BIBLIOGRAFIA:
“Le proprietà salutogenetiche dell’umorismo applicate nel Counseling” in “Integrazione nelle psicoterapie e nel counseling – Rivista semestrale di studi e ricerche – numero 21/22 – 2007 edizioni scientifiche ASPIC
MICHELE GALGANI “Ridendo si impara” L’età dell’acquario edizioni 2008