Poter dormire non meno di 8 ore, poter lavorare (meglio dire divertirsi) quando si vuole senza essere obbligati, non sapere che giorno sia, svegliarsi sempre con un sorriso e con la certezza di non dover correre da nessuna parte: mentre lavoravo tutto ciò sembrava un sogno lontano, quasi impossibile.
Io sono nato fortunato, lo ammetto. Ho avuto (ed ho) due genitori splendidi che mi hanno sempre seguito nei momenti difficili e 2 fratelli con i quali sono andato (e vado) sempre d’accordo.
Quanti possono dire che il proprio ambiente familiare è praticamente perfetto?
Non è un dettaglio da poco. La stabilità e la giusta educazione ti permettono, quando sei più grande, di saper dare il giusto peso a tutte le cose che ti capitano. Perché la gente si suicida, a volte, apparentemente per nulla? Perché un uomo accoltella la sua ex perché l’ha lasciato?
Perché pensano che sia tutto finito, quando invece è l’inizio di una nuova vita. Danno troppo peso alle emozioni del momento e non vedono che magari hanno si e no 20 anni e che gli restano altri 60 anni di vita
Alla fine sono tutte tappe. Al lavoro, con la famiglia, con gli amici, con la fidanzata. L’errore classico è quello del per sempre.
È perché interiorizziamo questo per sempre che le cose che ci succedono ci fanno male.
Perché quando ci lasciano possiamo starci male anche per anni? Perché non ci passava neanche per la testa che non sarebbe stato per sempre.
Perché, quando ci licenziano, nella maggior parte dei casi facciamo l’impossibile per aggrapparci alla (falsa) speranza che verremo riassunti? Perché eravamo già tranquilli e non volevamo cercare più nessun altro lavoro. Era il nostro lavoro quello. Per tutta la vita.
I nuovi ricchi
Avrai già letto qualcosa su questo termine sicuramente. Libri come 4 ore alla settimana o Le sette regole per avere successo sono ormai un classico e ti consiglio di leggerli. Sono la base per capire alcuni concetti di base come:
- Dobbiamo abbandonare il piano di vita differita che ci impone la società. Il momento per vivere la vita è oggi, non da vecchi quando non avremo neanche voglia di fare un viaggio. Leggi il mio articolo su come vivere una vita convezionale per capire la stupidità di quello che ci viene detto di fare.
- L’obiettivo è guadagnare abbastanza lavorando meno. Lo so i nostri genitori (ed i nostri nonni) non possono capire questo concetto. È più forte di loro: sono vissuti in un momento in cui quasi il 100% delle persone facevano le stesse cose, senza neanche pensarci in pratica. Oggigiorno non è così, siamo tutti bombardati da centinaia di messaggi su “cosa” possiamo fare con la nostra vita. È, quindi, una grande occasione per fare qualcosa di speciale.
- Sei tu che decidi se sei triste o felice, non gli avvenimenti esterni. In realtà c’è, ovviamente, un momento dove starai male per qualcosa che ti è “appena capitato”, ma poi è solo colpa tua se continui a starci male. Leggi le sette regole per avere successo, questo punto è spiegato molto bene in questo libro. Se riesci a stare bene stando da solo (indipendenza completa e vera), starai bene sempre. Se poi puoi condividere la tua vita con qualcuno, starai ancora meglio ;).
Ti voglio dare un esempio di cosa significa aver capito queste cose raccontandoti un pò della mia vita.
Io ed il lavoro
Dopo aver finito gli studi (nel 2009 in Germania) sono tornato in Spagna per cominciare a lavorare. Sono ingegnere informatico. Dopo neanche 1 mese avevo già un posto fisso in una multinazionale (Atos Origin, sono spesso partner tecnologico delle olimpiadi).
Era il mio primo lavoro, quello dove tutti noi ci rendiamo conto di non saper fare nulla.. Tutti i giorni sono intensi e pieni di cose nuove che impari.
A me è capitato come a Barack Obama (o a Guardiola): in 6 anni di lavoro ho quintuplicato i capelli bianchi
Dopo neanche 4 mesi, mi chiamó Indra (la seconda impresa Europea per capitalizzazione che si occupa di sistemi di difesa per le forze armate, simulatori di volo, programmazione software, etc…). Accettai subito.
Dopo 1 anno, ero già stanco ed annoiato: le multinazionali sono la morte dell’unicità delle persone, della fantasia, degli artisti.. Allora decisi di prendermi 6 mesi “sabbatici”. Viaggi, tranquillità e soprattutto tempo per pensare il da farsi.
Dopo poco tempo stavo già bene mentalmente, e ricominciai a lavorare (sempre nella zona di Barcellona) per un’altra multinazionale (questa volta la terza impresa a livello mondiale nella costruzione di sistemi di stoccaggio, magazzini automatici, etc…). Ovviamente nell’area IT.
Questa (incredibile a dirsi) è stata la migliore esperienza: un team eccelso con persone che hanno saputo insegnarmi qualcosa. Non c’è niente di peggio infatti di quando sei quello più esperto: ti annoi tutto il giorno e l’alzarsi al mattino dal letto non ha senso.
È qui che ho perfezionato tutto quello che so di SEO, Marketing, etc…
Però, purtroppo, non c’è niente da fare. C’è sempre un tetto oltre il quale non puoi andare (a meno che tu non sia un linchpin come ci dice Seth Godin) in una multinazionale. Ed arriva il momento in cui non impari quasi più niente. È la morte professionale e dell’anima perché i giorni sono tutti uguali ed è quando, inevitabilmente, cominci ad assomigliare a quelle persone che tutti odiamo: quelle che si lamentano sempre, quelle che guardano facebook o l’e-mail 40 volte al giorno, quelle che in definitiva, non vivono la vita (purtroppo il 95% della popolazione mondiale).
Dopo tutti questi cambi di lavoro (in realtà ne ho fatti altri due, in uno sono finito a lavorare per Scytl il leader mondiale nel voto elettronico che è una start up dell’università di Barcellona [vi sorprendereste di quante start up sono nate a Barcellona ad es. eDreams, infojobs.net che adesso sono leader europee o mondiali in quello che fanno… Italia potresti prendere esempio no?]), 3 mesi fa mi sono licenziato (si, mi sono licenziato 5 volte in 6 anni per mancanza di “sfide” che facessero dell’andare al lavoro qualcosa di interessante e non solo un andare per guadagnare ogni mese uno stipendio) e adesso vivo di blogging.
Quello che ho capito è che non importa l’impresa in cui tu sia impiegato o quanto ti pagano: fai parte del sistema, la tua vita si riassume nei 30 giorni di vacanza che hai all’anno.
Il resto dell’anno è una lotta continua contro la stanchezza per fare le cose che ti piacciono davvero in orari che non hanno senso perché il lavoro ti prende in media 10 ore su 24.
Tre casi che conosco
Personalmente ho lasciato un lavoro fisso che mi dava circa 2000€ al mese per lanciarmi sul blogging. Vi voglio però raccontare tre casi di alcuni amici (due spagnoli e un'amica olandese) che guadagnavano ancora di più e lavoravano in imprese che sono un sogno per molta gente.
Il primo caso è di un amico di Madrid che è andato negli Stati Uniti circa 6 anni fa. Poco dopo è entrato come Software Engineer in Microsoft. Senza entrare nei dettagli: cosa ci può essere di meglio per un’informatico che entrare in una impresa come Microsoft o Google?
Lui come me, dopo 4 anni l’ha lasciata. E adesso è immerso ormai da 1 anno in un viaggio in giro per il mondo. Il lavoro era vuoto, senza senso, non c’erano obiettivi ed il bonifico da 7,000$ mensile non poteva coprire questo vuoto.
L’altro amico spagnolo invece ha lavorato in Svizzera sempre in un’impresa IT. Questo amico guadagnava 12,000€ al mese. Molta gente in Spagna o in Italia non li guadagna in 1 anno. Anche lui ha lasciato il lavoro.
L’amica olandese parla 5 lingue ed aveva cominciato a lavorare a Londra circa 6 anni fa come responsabile in una multinazionale nella parte di compra/vendita per l’area asiatica. Non vi dico quanto guadagnava (è meglio per tutti hehehe). Adesso sta facendo un viaggio senza biglietto di ritorno. In questo momento è in Sri Lanka con il fidanzato. Se volete la prova, ecco il post che ho fatto in uno dei miei blog in spagnolo (è un blog di viaggi) che parla di lei e della sua avventura: http://www.laotraruta.net/una-amiga-especial-y-su-aventura/
Le storie sono sempre le stesse. La generazione che ha circa 30 anni è persa fra l’emulare quello che hanno fatto i propri genitori (casa, famiglia, pensione) e la sensazione di star buttando via la propria vita.
Pochi giorni fa ho visto un’immagine che secondo me spiega perfettamente tutto quello che sta succedendo intorno a noi (“noi” nel senso di persone sui 30 anni, persone che hanno già lavorato almeno 4/5 anni e percepiscono che “manca qualcosa” nella loro vita). Eccola:
I 30 anni: la chiave di tutta la vita
Molte persone che hanno fatto qualcosa di importante nella loro vita, dopo aver lavorato normalmente (anche in lavori sottopagati come cameriere, falegname, etc…) per alcuni anni, una volta arrivati sulla trentina hanno detto basta.
Non fraintendermi: qui non si tratta di diventare dei milionari come le persone dell’immagine. Si tratta di vivere la vita che davvero vuoi vivere. Per farlo devi essere coraggioso e prendere decisioni coraggiose quando sei ancora in tempo. Come vedi i grandi cambi sono con 30 anni. Dopo si può fare ancora qualcosa ma se sono entrati in gioco i figli o qualche altra cosa alla quale non puoi dire di no (mutuo?) sarai assorbito dal sistema e sarai un’operaio (si anche gli ingegneri siamo operai hehehe solo che studiamo di più per esserlo ) per tutta la vita.
Veniamo all’articolo di oggi
Si, l’articolo non è ancora cominciato hehehe (quello che hai letto era un preambolo). Ci ho messo circa 15 giorni per finire questo post, un pò per volta. Credo che quando una persona ha qualcosa da dire che sente tantissimo, è il momento di scrivere e divulgare: magari serve a qualcun altro come spinta per cominciare qualcosa di interessante.
Vediamo un pò quindi come dovresti pensare ed attuare per lanciare il tuo business (online o no).
Prima però ti chiedo di condividere questo articolo con i tuoi amici: credo che gli possa essere utile. È il frutto di ben 2 settimane di lavoro
Priorizzare in base a quello che vuoi fare
Un imprenditore sa dove sta andando e da le priorità in base a quello
Avere una missione personale significa sapere qual è il tuo scopo più profondo nella vita, come vuoi contribuire al mondo e che cosa vuoi lasciare in eredità allo stesso.
È la stella polare personale, è la cosa che ti guida nel bel mezzo dell’imprevedibilità e del caos; ti dà la giusta prospettiva delle cose, identificando chiaramente le opportunità, le motivazioni e l’energia per persistere nel bel mezzo delle crisi o delle circostanze che possono cambiare.
Questo punto si riconduce a quello che ho detto prima sui nuovi ricchi “tu decidi se stare male o no“. Ti può aver lasciato la fidanzata (che è il mio caso di quest anno) ma se il centro di gravità del tuo mondo è dentro di te, niente potrà farti star male per molto tempo. Perché la ilusión (parola spagnola che riassume perfettamente il concetto, in italiano potrebbe essere tipo una mix tra speranza ed il sapere che stai per fare qualcosa di grande) dipende in minima parte dagli avvenimenti esterni: hai deciso di prendere in mano la tua vita quindi tutto è merito o colpa tua, non esiste la colpa di qualcun altro, o la sfiga, o la crisi.
Raggiungi una sorta di serenità interiore perenne: non ti lamenti dei politici, smetti di guardare la tv, smetti di perdere tempo. Vivi la tua vita (che alla fine è l’unica che controlli).
Un modo semplice per mantenere il tuo obiettivo chiaro? Scriverlo e leggerlo tutti i giorni.
Avere una visione chiara
I buoni imprenditori sono equilibrati ed hanno una visione ampia delle loro dimensioni, i loro ruoli e un quadro chiaro del futuro che cercano di raggiungere
Devi sapere qual è il tuo scopo, e poi lo devi ancorare a qualcosa di concreto, ad un possibile futuro che vuoi raggiungere.
Quando lo avrai pensato, sarà il momento del fare. Qui entra in gioco il concetto di equilibrio. È complicato e molta gente cade nella tentazione di abbandonare tutto il resto per dedicarsi al proprio grande progetto. L’immagine del futuro è ampia, non è solo un progetto, comprende la famiglia e gli spazi per se stessi. Con questo non voglio dire che non ci possa essere il tipico momento iniziale dove bisogna rimboccarsi le maniche e non uscire di casa magari per qualche mese.
L’equilibrio: lo stato d’animo di un buon imprenditore
Devi essere una persona equilibrata, una specie di maestro yoga. Devi sapere quando andare avanti e quando arretrare.
Devi creare un orario settimanale e lasciare sempre almeno 1 giorno di vuoto, dove poter pensare a quello che stai facendo e scoprire se ti sta piacendo o no.
Imparare ad imparare
Un imprenditore è in grado di imparare ciò che gli serve per lanciare il proprio progetto. Se non sa qualcosa, la impara
Nessuno sa tutto. Ma il non sapere tutto non è un ostacolo.
Non ci vuole una laurea in informatica per creare un sito internet. Non ci vuole un master in marketing per lanciare un prodotto. Non abbandonare un’idea pensando di non essere capace. Devi solo leggere. I libri sono una fonte inesauribile di conoscenza e ti possono insegnare molto di più di quello che impareresti all’università. Devi investire su te stesso.
Come fare per mantenere questa voglia di imparare? Non dire mai di no a qualcosa per il semplice fatto di non saper niente sull’argomento. Mettiti alla prova e vedrai che le cose difficili non erano poi così difficili.
Fai esercizio e rispetta il tuo corpo
Un imprenditore ha l’energia e la resistenza per affrontare le sfide ed essere produttivo
L’esercizio fisico ed il saper mangiare bene non interessano solo a coloro che vogliono apparire. È qualcosa che come imprenditore devi fare: il tempo che spendi per il tuo benessere è importante come quello trascorso a lavorare sul tuo business.
Più sani siamo, meglio ci sentiamo, e avremo più energia, creatività ed equilibrio. È un circolo virtuoso. Così la prossima volta che pensi che “non hai tempo” per fare un pò di sport, ricorda che quell’ora di esercizio ti può dare le migliori idee ed energie per lavorare più tardi.
Personalmente esco a correre o vado in palestra tutti i giorni. Tranne la domenica. È la seconda cosa che faccio al mattino (la prima è la colazione ). Quando finisco ho un’energia impressionante per affrontare la giornata.
Conosci te stesso
Un imprenditore conosce il proprio business, però prima ancora conosce se stesso e le proprie emozioni
Questo punto ha a che fare con il fatto di sapere quando fermarsi a riflettere su ciò che pensiamo o sentiamo per capire e rispondere di fronte a situazioni e sollecitazioni esterne.
Anche questo punto è strettamente relazionato con il diventare indipendenti: sappiamo che lo stimolo esterno non ci può colpire con tutta la sua forza e lasciarci indifesi. Siamo noi che decidiamo fino a che punto ci può fare male (se è negativo).
Meditare
Un imprenditore si trova ad affrontare lo stress, la tensione e l’ansia. Ma le sa frenare e gestire
La meditazione è un modo per rallentare, per equilibrare la mente ed il corpo, e per riuscire ad avere una prospettiva “più alta” dell’ambiente.
Ovviamente non sto parlando di diventare dei monaci tibetani Si tratta semplicemente di avere il tempo per rilassarsi e bilanciarsi internamente.
Un piccolo rituale che serve per raggiungere questo obiettivo è quello di meditare 10 minuti all’inizio della giornata, magari quando sei ancora a letto: concentrati sul tuo respiro cercando di svuotare la mente.
Meditare è una buona tecnica per superare i momenti di stress.
Fare le cose importanti (e lasciar stare il resto)
L’imprenditore sa quali attività portano i risultati migliori, le esegue ed elimina le altre
In altre parole, è la classica regola dell’ 80/20. In generale infatti, il 20% delle attività ti porta l’80% dei risultati. È quindi inutile e controproducente cercare di arrivare al 100% dei risultati (dovendo fare un 80% in più!).
Sai quei clienti che è meglio perdere no? Ecco, questo è un buon esempio: mandali a *******.
Io non contratto mai il prezzo di un mio servizio. Io do un prezzo. È un prendere o lasciare. Dietro di te c’è un altro cliente ed il prezzo che ti ho dato è quello che secondo me vale il mio servizio. Non m’importa un fico secco che tu lo voglia sminuire. Tu sei uno dei clienti dell’80% che mi riporta solo il 20% e quindi non mi servi.
Questo è un modo per rispettare se stessi ed il proprio lavoro. Inoltre avendo questo concetto chiaro avrai molto più tempo libero. Ed è quello che tutti vogliamo no?
Semplificare
L’imprenditore sa ciò che è essenziale e non gli servono oggetti, vestiti o mobili in eccesso. Sa eliminare ciò che non è importante e concentrarsi su ciò che lo è
Così come nel punto precedente era importante fare solo l’essenziale, in questo invece è possedere solo l’essenziale. Semplificando la nostra vita a livello materiale, siamo più liberi. Leggi il punto “Fai de debiti” dei 10 consigli per vivere una vita convenzionale.
Seguendo questa filosofia, puoi anche costruire un business con pochissimo capitale iniziale. Internet si basa su questo: l’idea è quella che conta, non il possedere un capitale.
Fare qualcosa che ti piace
L’imprenditore sceglie la propria attività in base alle proprie passioni e talenti, essendo sempre coerente con le proprie convinzioni
Questo punto si basa su una verità fondamentale: quando facciamo qualcosa che ci piace, logicamente la faremo meglio e con più energia.
In questo punto ho commesso molti errori. Ho provato a fare diverse cose prima di darmi al blogging (sentivo il vuoto che spiegavo prima del lavoro e cercavo di aprire altri business per scappare da quel vuoto). L’errore più grande che facevo era quello di cercare le nicchie più convenienti e non quelle che mi piacessero. Non c’era passione, andavo avanti “perché si”.
Facendo in questo modo non c’è niente da fare: prima o poi non ne potrai più e rinuncerai.
A tutti noi piace qualcosa no? Allora vanti tutta
Comunicare in modo chiaro
L’imprenditore sa come comunicare le proprie idee agli altri e fargli capire quali sono i problemi che sa risolvere e il valore che può apportare
Riuscire a fare capire il valore che offriamo è la chiave per generare entrate: devi saper comunicare agli altri quello che offri.
Connettersi con gli altri e creare un buon ambiente è cruciale, non in termini di networking, ma in termini di ispirazione, di sostegno e di amicizia. Conoscere un gruppo di persone che sta perseguendo obiettivi simili ai tuoi è fondamentale per superare i momenti più difficili. Alla fine poi diventerete buoni amici
Ci sono molti modi per migliorare il modo in cui comunichiamo con gli altri, siano essi clienti o amici. Ma la cosa più importante è essere sempre onesto e vulnerabile, e cercare di ascoltare cosa ci vogliono trasmettere.
Conclusioni
Devi dare il primo passo. Devi individuare qualcosa che ti piace. Appena lo saprai è quasi fatta: la passione farà il resto.
Poi viene il secondo passo: lascia la tua (falsa) comodità che ti viene data dalla routine di tutti i giorni. Lo puoi fare: il peggio che ti possa succedere è che sarai felice per un periodo e poi tornerai a lavorare.
Ne vale sempre la pena.
Commentate numerosi quest articolo, ne può nascere un gran dibattito.