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10. L’uomo

Creato il 14 dicembre 2011 da Fabry2010

Pubblicato da fabrizio centofanti su dicembre 14, 2011

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Cosa è successo?
Arturo è arrivato alla porta: si sente pronto, dopo aver desiderato  questo istante più di ogni altra cosa, è eccitato, il cuore batte all’impazzata, ha già le parole sulle labbra, Ester, tu non mi conosci, ma è tanto che volevo suonare, sono uno scrittore, ogni libro parte dal tuo volto, i gesti simpatici e eleganti, del tutto naturali, che conquistano chiunque, e certamente me, che scrivo e penso, penso e scrivo, e sei sempre l’oggetto della mia attenzione, anche quando parlo d’altro, anche quando il mondo si rivela nelle sue brutture, gli incidenti, gli omicidi, i cadaveri sdraiati nella strada coperti da un lenzuolo, ci sei tu, la tua bellezza senza tempo, e ora sono qui, ti vedo, voglio dire da vicino, posso chiederti qualcosa, per esempio di offrirmi un caffè o se ti piace il Caravaggio o se pensi anche tu che dovrebbero dare il Nobel ai testi di Bob Dylan.
Eppure, che è successo?
C’è un uomo che suona alla porta, con la faccia pallida, i capelli tirati indietro, un cappotto scuro e la sciarpa grigia inserita nell’interno; chi sarà? Perché doveva capitare proprio adesso?
La porta si apre, Ester ha una vestaglietta trasparente, i capelli biondi cadono sui seni, le labbra si spalancano in un’espressione di sorpresa.
- Oddio!
- Sono un amico, non temere.
-Ma io non la conosco!
Arturo si è nascosto dietro una colonna, vorrebbe capire cosa stia accadendo, è geloso, ma anche preoccupato per la donna: corre pericolo? Dovrebbe intervenire? Chi è l’uomo che si presenta all’improvviso? Un ladro? Un assassino? Cerca di captare le parole, un dialogo che suona assurdo: Ester  chiede lumi e l’uomo parla con calma, come fosse una cosa naturale presentarsi alla casa di una sconosciuta e pretendere di entrare. Ora non riesce ad afferrare che frammenti di frasi, qualche sillaba spezzata, una domanda, una risposta, Ester sembra più tranquilla, ma è normale stare nuda davanti al primo estraneo che capita alla porta? Ecco, lo fa entrare! Lo scrittore è in preda al panico: mostrarsi? Offrire alla donna un appiglio per una richiesta di soccorso? Ma se lo ha quasi trascinato dentro! Chissà che si è inventato per essere accolto con un sorriso che Arturo ha fatto appena in tempo a registrare.


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