Secondo le statistiche dell'Inail, riferite all'anno 2009, i dieci lavori più pericolosi d'Italia (senza tenere conto dei decessi "in itinere") sono:
- Muratore
I lavoratori impegnati nei cantieri edili sono quelli più a rischio. Il tasso di mortalità per questo tipo di mansione è pari all'11%. Ovvero, su 100 persone che perdono la vita sul lavoro, 11 sono muratori. - Autista
La definizione di "autista" è generica. Riguarda chi lavora nei trasporti come conducente di autovetture (automobili, bus e taxi in particolare). Il livello di mortalità è del 10,5%. La maggior parte dei decessi avviene, come è intuibile, a causa di incidenti stradali. - Coltivatore diretto
L'agricoltura è storicamente uno dei settori in cui si verificano più incidenti. Per questo tipo di impiego, il coltivatore diretto, la percentuale di decessi rispetto al totale è del 7%. - Manovale edile
Sempre nel settore delle costruzioni, il manovale edile è il lavoratore incaricato di assistere i muratori all'interno dei cantieri, soprattutto nel trasporto di materiale. Per questa figura, il rischio di incidenti letali è un po' minore: l'indice di mortalità è pari al 5%. - Meccanico manutentore
In questa denominazione sono racchiusi tutti i lavoratori che si occupano di eseguire lavori di manutenzione meccanica su macchinari (industriali e non) e mezzi di trasporto. L'incidenza di decessi rispetto al numero complessivo è pari al 4,5%. - Autotrasportatore
Nell'ambito dei trasporti, l'"autotrasportatore" è, più nello specifico, il lavoratore che conduce mezzi pesanti e trasporta carichi di merci per conto di imprese ed enti. Il grado di mortalità per questo tipo di mansione è del 3,5%. - Impiegato amministrativo
Anche in ufficio la possibilità che si verifichino incidenti letali non è bassa. Per gli impiegati amministrativi il tasso di mortalità è pari al 3,5%. - Bracciante giornaliero
Nel settore agricolo, anche i braccianti giornalieri sono sottoposti a un rischio di morte piuttosto elevato: il livello di mortalità registrato è del 3,5% rispetto al totale dei decessi. Il pericolo per i braccianti è inferiore rispetto a quello dei coltivatori diretti perché le mansioni svolte comportano minori responsabilità e un uso meno frequente dei mezzi di trasporto agricoli, una delle maggiori cause di incidenti letali in questo ambito. - Addetto alle attività operative nei servizi
Con questa definizione sono indicati i lavori tecnici, solitamente manuali, svolti nel settore dei servizi. Per questo tipo di mansione professionale il tasso di mortalità rispetto al totale è del 2%. - Magazziniere
Per i lavoratori addetti alla ricezione, allo stoccaggio e alla spedizione di merci nelle imprese il tasso di mortalità registrato è del 2%.
Se invece si osservano i settori professionali, la ricerca dell'Osservatorio evidenzia che nel 2010 è stata l'agricoltura a detenere il primato delle morti bianche con il 34,6% dei decessi. In questa nefasta classifica, al secondo posto ci sono le costruzioni (28% delle vittime), al terzo i trasporti e le comunicazioni (7%), al quarto il commercio, l'artigianato e le attività legate alla produzione, distribuzione e manutenzione di energia elettrica, acqua e gas (5,3%).