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10 lezioni di polacco dopo

Creato il 25 aprile 2013 da Valeskywalker @valeskywalker

10 lezioni di polacco dopo

Chopin e il Palazzo della Cultura sono due delle glorie piu' significative di Varsavia


Ovviamente sono ancora ben lontana dal momento in cui si inizia davvero a parlare una lingua (ovvero si inizia a pensare in quella lingua, anziche' tradurre a velocita' bradipo dalla propria), pero' ora sono in grado di sfoderare un mini repertorio di frasi e cerco ogni opportunita' per ripeterle a qualcuno in modo da non dimenticarle ed esercitarmi a pronunciare.Siccome con tutti i miei amici parlo inglese e la popolazione sotto i 40 un po' di inglese lo mastica, la mia fonte di esercizio quotidiano e' rappresentata da:
- le vecchie acide, quelle che mi dicono che la bambina dorme sbilenca e le viene il collo storto, la bambina sta nel marsupio e le vengono le gambe storte, la bambina usa il ciuccio e gli vengono i denti storti, la bambina ha i capelli davanti agli occhi e gli vengono gli occhi storti etc etc.
(parlo poco polacco, sto studiando la lingua. la bambina dorme bene quindi vuol dire che va bene cosi. la bambina e' molto felice di stare vicino alla mamma, la bambina e' serena quando ha il ciuccio. la bambina e' contenta cosi'.Al bisogno, non sono affari suoi o eventuali parolacce rafforzative)
- le signore e i signori di mezza eta' che si interneriscono e chiedono se sono maschi o femmine, anni, nomi etc.
(parlo poco polacco, sto studiando la lingua.  sono due bambine, si chiamano beatrice e alice, hanno due anni e mezzo e 8 mesi, sono meta' polacche e meta' italiane)
- la gioventu' che mi offre il posto a sedere o mi sale o scende alternativamente il passeggino o la figlia grande (grazie, prego, si figuri, non c'e' di che, ah lei e' straniera? si sono italiana vivo a Varsavia da un mese, dopodiche' passano all'inglese)
Tutta questa gente la trovo sull'autobus e sul tram, che prendo quasi tutti i giorni per andare a trovare qualche amica o per recarmi nell'altro luogo dove pratico le mie velleita' linguistiche: il mercato.
Finalmente ho imparato a capire i numeri percio' non pago piu' qualsiasi cosa con banconote da 50 zloty, sperando siano sufficienti e ritrovandomi sempre un quintale di resto in moneta. Il mio vocabolario ortofrutticolo e' gia' buono, mentre sono scarsissima sulla carne anche perche' qua i tagli sono tutti diversi dai nostri, cosi' spesso spero di comprare scaloppine e mi ritrovo fettine di carne buona per lo spezzatino.
Infine la mia terza palestra linguistica quotidiana sono le aree gioco dei parchi dove porto la Viatrix a razzolare: i bambini trovano molto divertente che io sia grande e non sia capace a parlare bene come loro e fanno esattamente le domande del mio eserciziario:
- come ti chiami?
- quanti anni hai?
- di dove sei?
- dove vivi?
-  come si chiama tua figlia?
e cosi' via. Io con gioia penso questa la so! la so! e profferisco per la centocinquantesima volta della giornata la pappardella: Mi chiamo Valentina, ho 33 anni, sono Italiana etc etc. ad un pubblico di quattroenni incuriositi.
Altra novita', sono in grado di leggere, nel senso che ovviamente non capisco molto di quello che leggo, ma almeno capisco come va pronunciato: continuo a camminare ripetendo a voce alta tutti i cartelli, insegne, avvisi e mi congratulo quando mi ricordo cosa vuol dire quel che leggo o quantomeno capisco dal contesto cosa significa. Ma il momento celebrativo maximo e' quando colgo un fil rouge tra parole diverse. Ieri ho avuto un'epifania del genere:  il caffe' puo' essere di dimensione media średniej, il quartiere centrale della citta' si chiama środmiescie e mercoledi' si dice środa. Mi sono sentita regina dell'etimo per due minuti buoni. Oggi ne ho avuta un'altra ma al contrario: ero sull'autobus e cercavo di tenere ferma la Viatrix che voleva fare il Cirque du soleil  con le sbarre del mezzo e le ho detto con voce sostenuta Bea tienti per bene che tra poco l'autobus fa la curva!
curva, urva, urva.  
Ho sentito l'eco di quello che dicevo, mentre un po' di volti si sono girati con espressione stupita verso di me,avevo la netta sensazione che  le mie guance fossero diventate bollenti e rossissime.
D'altronde che dovrei dire? Bea l'autobus si inarca? Bea l'autobus gira di 45 gradi?
Venerdi' sera, intanto che il Senator e' per lavoro in un isoletta nel didietro del mondo, arrivano i tesciowi, ovvero i miei suoceri (sabato gia' mi vedo a consegnargli le nipoti per ruzzolarle al parco giochi e fiondarmi a fare ilbagnonellavasca con lamascherapericapelli e asciugareicapellimedesimicolphon). Non avremo figli interpreti da sfruttare e quindi dovremo basarci sul loro inglese e sul mio polacco...temo il momento ma so che se voglio farcela devo vincere l'imbarazzo di parlare con conosciuti cosi' come riesco a lanciarmi con gli estranei!

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