Mi piace moltissimo questa nostra rubrica, e mi da una grande soddisfazione quando un autore di uno dei blog che seguiamo accetta di scrivere un post per noi su uno dei temi che più abbiamo a cuore. All’ultimo MomCamp ho incontrato Silvia di Genitori Crescono e dalla nostra chiaccherata ho avuto subito in mente che dovevamo riuscire a farla scrivere per noi! Ha accettato senza nemmeno farsi pregare (grazie Silvia!), ecco quindi le sue preziose indicazioni sui libri che un genitore dovrebbe leggere (io ne ho letti solo 5 su 10, dovrò recuperare!!). Ci sono ovviamente anche le solite domandine per conoscerla meglio e … per farci un po’ gli affari suoi. Che dire di Genitori Crescono? Che è uno dei blog da leggere ogni mattina, dove troverete senz’altro infiniti spunti di riflessione e confronto, dove la lettura sarà un piacere perchè oltre a dire cose interessanti, Silvia e Serena le dicono bene, con un linguaggio ricco che io amo molto, soprattutto in tempi in cui il linguaggio sembra essersi ridotto a poche parole, perdendo le sue mille sfaccettature e sfumature. Navigando nel sito per selezionare i must read posts, non sono riuscita a scegliere perchè sono tutti interessanti, potreste scegliere a caso uno dei post che introducono il tema di ogni mese per il “blogstorming” a cui ogni tanto partecipiamo anche noi. Io ho trovato particolarmente coinvolgente il tema sul linguaggio, Questo mese invece l’argomento è la rabbia sul quale penso che abbiamo tutti qualcosa da dire e tanto da imparare dagli altri. Noi certamente diremo la nostra. E poi mi piace moltissimo l’idea di GenitoriImbroccano, ovvero la rubrica dove possiamo raccontare un nostro piccolo grande successo, dove possiamo dirci che, insieme ai fallimenti di cui ogni giorno ci rammarichiamo, ci sono anche delle ottime ragioni per essere orgogliosi di come facciamo i genitori, una boccata d’aria buona e di ottimismo. Ma bando alle ciance, vi lascio alle parole di Silvia che ringrazio ancora.
Angela
Cosa non manca mai nel tuo carrello della spesa
Il latte. Abbiamo tutti e tre bisogno di latte a colazione, io possibilmente col caffè e sola in cucina: per questo mi sveglio un quarto d’ora prima del necessario, per bere il mio caffèlatte in pace e senza parlare con nessuno appena sveglia. Se manca il latte in casa per me è un trauma.
Il tuo piatto preferito e quello di chi ti sta accanto
Il mondo è troppo vasto per avere un piatto preferito! Mio marito la pensa esattamente al contrario: dategli una pizza e vivrà felice in eterno! La sperimentazione culinaria lo stressa, per me è una valvola di sfogo. Andrea si barcamena in un giusto mezzo. Gli ho insegnato che dire “non mi piace” senza assaggiare è un peccato e si rischia di perdere molte belle sorprese, quindi lui assaggia. Comunque io e mio figlio amiamo i primi piatti, mi marito, a parte la pizza, la carne.
La tua vacanza preferita con figli … e senza figli…
La nostra vacanza preferita ormai è senza dubbio CON nostro figlio. Sia a me che all’Ingegnere ormai ci dispiacerebbe vedere un luogo senza avere con noi anche Andrea, che è normalmente ghiotto di vedere posti nuovi. Anche qui siamo in realtà piuttosto incompatibili: mio marito si piazzerebbe in un villaggio alla inclusive a provare tutti gli sport a disposizione, io andrei in giro tutto il tempo, per città e siti archeologici. Tutto sommato le due cose spesso si riescono a conciliare o almeno ad alternare. E ormai Andrea è in un’età, 8 anni, in cui dà grandissime soddisfazioni. Quindi ora sto programmando una serie di fine settimana in giro per le città italiane, da qui alla primavera (basso budget, grande soddisfazione).
Cosa c’è nel tuo IPod
Una grande accozzaglia di musica italiana. Lo curo poco, io amo la radio e mi piace sentir parlare oltre alla musica.
Libro sul comodino
Una piletta di libri piena di polvere! Ma almeno ora ho un lettore di ebook, così posso far impolverare solo quello! Ho appena finito “Terre senza promesse” un libro collettivo, di storie di rifugiati, curato da Chiara Peri e in una serata ho letto metà di “Soldo di cacio”, di Silvia Mobili, sull’esperienza della nascita prematura. Li consiglio entrambi.
Hobby preferito
No, vabbè… c’è da chiederlo? Con genitoricrescono io non ho più tempo per pensare ad altro!
Film preferito
Forrest Gump. Per la cifra stilistica lievemente surreale, che secondo me andrebbe sempre mantenuta nell’osservare la vita.
Luogo del cuore
Il Garda Trentino (Riva del Garda, Torbole). Ci sono sempre capitata, per caso o no, in momenti cruciali della mia vita ed è un luogo con un potere rigenerante.
Cosa auguri a tuo figlio per il suo futuro
Di crescere. Di evolvere. Di saper accettare i cambiamenti, in qualsiasi forma si presentino. Di essere un uomo libero. Di essere saldo quando sarà necessario. Di imparare a conoscersi. Di essere generoso.
Attività preferita del week end con bimbi
Andare in giro per Roma come turisti. C’è talmente tanto che non si finisce mai di andare in posti nuovi. Piace a tutti e tre e fa tornare a casa Andrea sufficientemente stanco da godere poi di una serata tranquilla
Il tuo angolo di Roma preferito
Il Gianicolo. E’ vicino casa e l’ho attraversato in vario modo e con diverso spirito in tutta la mia vita. Credo sia il panorama più bello del mondo, no?
I 10 LIBRI CHE OGNI GENITORE DOVREBBE LEGGERE (prima o poi, tempo e sonno permettendo)
Premessa: il libretto delle istruzioni, ce ne siamo accorti da subito quando ci hanno consegnato il neonato, non esiste. Così come non esistono pulsanti per spegnerlo.
E allora come possono esistere manuali per imparare a essere genitore? Ecco, non esistono neanche quelli. Però, come su ogni tema dello scibile umano, ci sono dei saggi interessanti, coinvolgenti e utili. Ci sono delle letture che almeno si distinguono dalle altre e aiutano a sviluppare il senso critico, ad ampliare la propria visuale, a porsi le domande più utili.
Quelli che elencherò, quindi, non sono libri di formule magiche. Sono belle letture per chi è o sarà genitore. E comunque sono quelli che hanno aiutato me.
1) “Il linguaggio segreto dei neonati” Tracy Hogg e Melinda Blau – Mondadori
Il libro che, più di tutti, assomiglia a un manuale di istruzioni. E’ il libro da leggere nell’attesa e da consultare nei primi mesi di vita col bebè. Tracy Hogg è in grado di descrivere, con una precisione quasi inquietante, i modi differenti di piangere che hanno i neonati. Quel pianto straziante, a cui nessuno riesce a resistere e che ci mette sull’attenti, non è sempre uguale a se stesso. Il pianto è un vero e proprio linguaggio, a noi adulti sconosciuto. Ma se impariamo a riconoscerlo ci aprirà le porte per una vita più in armonia con il nostro pargolo. Non è secondario, per la piacevolezza della lettura, il tono ironico e colloquiale, che spoglia questo libro del tono manualistico.
2) “Intelligenza emotiva per un figlio” John Gottmann – BUR
Questo è il libro che mi ha insegnato una nuova lingua, quella per dialogare con le emozioni di mio figlio e con le mie.
La capacità di relazionarsi con gli altri, di empatizzare, di provare sentimenti e controllare emozioni negative, è chiamata intelligenza emotiva. Ci sono evidenze scientifiche che l’intelligenza emotiva abbia valore maggiore dell’intelligenza analitica, per stabilire le capacità di successo di una persona, inclusa la sua capacità di essere felice nella vita. E la buona notizia è che l’intelligenza emotiva si apprende. Educare significa dare ai nostri figli un metodo per comprendere e gestire le loro emozioni.
3) “Raising your spirited child” Mary Sheedy Kurcinka (disponibile solo in inglese)
Questo libro è stata la mia bibbia, il mio riferimento, la mia guida per uscire dal tunnel di madre di un bambino amplificato. Leggendolo si ha l’impressioni che la Kurcinka si sia trasferita a casa vostra di nascosto, e abbia preso nota di ogni minimo dettaglio del comportamento del vostro bambino amplificato. Se siete genitori di un bambino iperenergetico, ipersensibile, ad alto bisogno, se la parola “vivace” non rende bene l’idea, questo è il libro che fa per voi. Assolutamente da non perdere! Ma per sapere cosa intendiamo per “bambino amplificato”, dovete leggere qui. Purtroppo non è tradotto in Italiano.
4) “Eccomi! Tu chi sei? Limiti, vicinanza, rispetto tra adulti e bambini ” Jasper Juul – Feltrinelli
L’accoglienza e l’amore incondizionato per i propri figli sono sentimenti sani e positivi, ma potrebbero far pensare che non sia corretto porre dei limiti al loro comportamento. Tutt’altro. L’accettazione dei propri figli passa attraverso l’accettazione di se stessi come persone, e quindi anche dei propri limiti, così come dei loro.
I limiti sono necessari per tutte le persone che interagiscono, perchè definiscono i tuoi spazi e i miei spazi. Sono importanti perché creano un confine invalicabile o magari anche con una zona grigia in mezzo, che permette la sopravvivenza di tutti.
Questo è un libro che ci mostra i lati negativi dell’atteggiamento eccessivamente democratico e permissivo, che prevede la necessaria spiegazione contrattazione di ogni regola, perché in questo modo si finisce per scaricare la responsabilità educativa sul bambino stesso. E’ un libro, di un grande autore, sulla riappropriazione dei ruoli, sulla costruzione di rapporti familiari armoniosi per tutti e sull’educazione alla socialità rispettosa.
5) “La solitudine delle madri” Marilde Tricherio – Ed. Magi
Dovrebbe essere obbligatorio leggerlo durante la gravidanza! Prima ancora che una neomadre venga avvolta dalla pesantezza di quel nostro isolamento in cui un po’ veniamo spinte e un po’ ci richiudiamo da sole. Prima di venir schiacciata dal gioco crudele delle aspettative.
La Trinchero è stata una delle prime autrici madri che hanno “osato” parlare di come le donne, nella nostra società che sembra così attenta, siano lasciate “in una faticosa solitudine, confidando nella forza che le contraddistingue dimenticando che quella forza richiede a volte dei tributi troppo alti: alla donna, alla coppia, ai bambini stessi”. Regalate questo libro a chi sta per avere un bambino, perchè sappia che il senso di colpa sarà sempre un nemico della maternità.
6) “Ancora dalla parte delle bambine” Loredana Lipperini – Feltrinelli
Nell’educazione dei nostri figli, maschi o femmine che siano, nella nostra società nel suo complesso, abbiamo ancora da risolvere una “questione femminile”. E non è un problema da donne. E’ un nodo centrale della formazione culturale ed emotiva che dobbiamo trasmettere alla prossima generazione.
Questo libro è un’analisi lucida della situazione femminile in Italia, ma non solo. Dei valori trasmessi alle bambine sin dai primissimi anni di vita e della loro distorsione. Un’analisi spietata dei mezzi di comunicazione per riflettere sull’educazione di genere.
7) “Disciplina, un gioco da ragazzi!” Brigitte Racine – San Paolo Ed.
Cosa sono, per i nostri bambini, l’indisciplina, i capricci, i comportamenti spiacevoli, che spesso mettono in atto? Un modo per dirci qualcosa. Ogni urlo, insubordinazione volontaria o involontaria, ogni pianto, ogni calcio o pugno, nascondono un messaggio. Il bambino generalmente ha voglia di collaborare, di sentirsi parte del gruppo/famiglia, di essere accettato e seguire le regole perché questo avvenga. Se non lo fa, è segno che c’è qualcosa che non va.
E qui entrano in gioco i suoi bisogni. Certo, non è facile capirlo! In questo libro la Racine ci parla dei bisogni emotivi primari dei bambini (bisogno di amore, di sicurezza, di competenza, di libertà, di piacere) e ci mostra un metodo semplice e di buon senso, basato sulla play therapy, per entrare in sintonia con i loro bisogni e ottenere la loro collaborazione.
“Il cervello delle mamme – Come la maternità ti rende più brillante” Katherine Ellison – Rizzoli
La lettura di questo libro ha ispirato la nostra iniziativa Il CerVello di mamma e papà. Si sottolineano le innumerevoli capacità del cervello che vengono sviluppate durante la maternità (ma anche paternità). Conquiste dell’evoluzione che migliorano le abilità di una madre utili ad aumentare le probabilità di sopravvivenza del bambino. Skills alle quali un’azienda è così interessata da pagare spesso migliaia di euro in formazione per i propri dipendenti (ok, solo le aziende più sveglie!), ma che vengono sviluppate naturalmente e spontaneamente dalle mamme per il semplice fatto di prendersi cura dei propri figli. Questo libro fa riflettere, perché spesso la maternità ci fa sentire fuori dal mondo, soprattutto da quello del lavoro. Si parla di cambi di priorità, di prospettive diverse, in modo negativo. E invece gli studi accuratamente riportati da Katherine Ellison, mostrano esattamente il contrario. Ossia che la maternità ci rende più “smart”. E allora perché non scriverlo anche nel CV?
9) “Io mi svezzo da solo! – Dialoghi sullo svezzamento” Lucio Piermarini – Bonomi Editore
Numerosi studi hanno dimostrato che i bambini, sin dai primi mesi, sono perfettamente in grado di decidere quanto mangiare, e cosa mangiare, seguendo istintivamente un dieta perfettamente equilibrata se osservata su un tempo di 7-10 giorni e quando gli vengano messi a disposizioni cibi sani tra cui scegliere. E’ come se la piramide alimentare ce l’avessero scritta nel codice genetico, dandogli delle indicazioni precise circa il tipo di alimenti di cui necessitano.
E allora, in questo libro ecco proposto un nuovo approccio allo svezzamento. Scritto da un pediatra che ci invita a diffidare proprio dei rigidi consigli del… pediatra. Al contrario ci invita a fidarci esclusivamente di nostro figlio. Potere ai piccoli! E un gran sollievo per i genitori.
10) “Ricette x gioco “ Natalia Cattelani – Arioli Editore
Non si vive di sola pedagogia! Questo è un libretto di ricette piccolo e colorato che nasce dal foodblog Tempo di cottura – cucina per bambini e ragazzi. Non sono solo ricette adatte AI bambini, ma sono l’ideale per essere realizzate CON i bambini. Seguo da tempo Natalia e mi accorgo che le sue ricette sono entrate a far parte della mia quotidianità.
Le ricette che troverete in questo libretto hanno meravigliose caratteristiche che le rendono alla portata di tutti: sono facili; tollerano errori ed aggiustamenti e, a volte, anche la mancanza di qualche ingrediente; riescono praticamente sempre e a chiunque; sono adatte ai bambini, ma una volta preparato uno dei suoi piatti, lo mangerà volentieri tutta la famiglia; insegnano a divertirsi in cucina con i bambini, ma anche a divertirsi e basta!
Silvia