Magazine Fotografia
7.Non esistono la luce “buona” e la luce “cattiva”. Esiste solo la Luce (B. Jensen)
Conoscete quali sono i momenti migliori della giornata per fotografare? O meglio, sapete qual'é il momento migliore della giornata per riprendere un dato soggetto? Sapete dove nasce e muore il sole, dov'è l'est e l'ovest? Conoscete le radiazioni Infrarosse, e sapreste utilizzarle? Conoscete le caratteristiche della luce notturna, delle stelle e della luna o anche dell'inquinamento luminoso? Sapete valutare come la luce e l’ombra modificano l’aspetto e l’essenza stessa del vostro soggetto? Insomma, avete il controllo dello strumento principale del fotografo che, appunto, “scrive con la luce”? E’ incredibile verificare come una gran parte dei fotografi (e non solo dilettanti) non si renda affatto conto dell’importanza di questo elemento che, fino a prova contraria, è fondamentale per la nostra arte. Un tempo, si diceva che l’unica accortezza necessaria per scattare una foto corretta, era fare in modo di avere il sole alle spalle. Se il sole non c’era, e magari pioveva, non si fotografava. I fotografi dilettanti, allora (diciamo anni ’60 e ’70), come spesso ancora oggi, utilizzano le loro fotocamere solo con la “bella” stagione. In inverno l’attrezzatura, adeguatamente protetta, è messa a riposo in qualche cassetto, in attesa di tempi migliori. Quante occasioni sprecate! In inverno la luce è di gran lunga migliore di quella estiva, e una giornata di pioggia può regalare foto molto intense e a volte originali, per non parlare del ghiaccio e della neve. Ma non è solo questo. A generazioni di fotografi è stato fatto credere che il sole a mezzogiorno, specie in estate, non consente belle foto. Il più delle volte è vero. La luce è dura e diretta, la nostra stella è allo zenith, e illumina il mondo dall’alto, creando contrasti pazzeschi. Ma sono proprio queste condizioni impossibili a fornire l’occasione di mettere alla prova le nostre capacità creative! Guardate le bellissime immagini di Luigi Ghirri: spesso sono realizzate con una luce piatta e scialba! Ma la capacità del fotografo ha trasformato quella luce lattiginosa, tipica della Pianura Padana, in un vero e proprio marchio di fabbrica. Se pensate che debbano per forza esserci momenti giusti nel corso della giornata per fotografare in modo efficace, vi condannate a scattare solo all’alba e al tramonto, durante i mesi primaverili o autunnali, quando non fa troppo freddo né troppo caldo! E’ vero che la luce del sole che sorge o muore è la più bella in assoluto, calda e con toni fantasmagorici, per non parlare della cosiddetta “ora blu”, magari con le prime luci artificiali accese, e i tempi di scatto che si allungano facilitando il mosso “creativo”, ma la fotografia dovrebbe in qualche modo essere in grado di interpretare ogni momento della nostra vita, e noi non viviamo solo all’alba e al tramonto! Anzi, molta della bellezza delle immagini realizzate in questi momenti estremi della giornata (o anche di notte) è legata al fatto che sono condizioni che la maggior parte delle persone vede di rado, perché intenta a dormire o a far ritorno a casa dopo il lavoro. Sciascia diceva che a vedere la bellezza nei luoghi in cui abbonda sono capaci tutti, ma a vederla in situazioni in cui non sembra esistere (lui si riferiva a certe zone degradate della Sicilia, in mano alla mafia) richiede intelligenza. Siate intelligenti. Non riponete l’attrezzatura quando dopo l’alba il sole splende con tutta la sua forza! E uscite quando piove, o in inverno, o quando soffia il vento, o quando il sole costringe la gente a strasene a casa sotto il condizionatore! Non potrete che trarne giovamento, almeno dal punto di vista fotografico, e di certo imparerete a capire come cambia la luce nel corso della giornata e nel corso dei mesi e delle stagioni. Una conoscenza di cui, se volete fotografare sul serio, non potete fare assolutamente a meno!
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