103. torno a dormire
Creato il 26 maggio 2014 da Mavi
Mi sveglio, ma non vorrei, non è questo il giorno che sognavo, no, non è questo. Mi sono addormentata presto ieri sera, dopo una bella giornata trascorsa con la mia famiglia nella Villa Floridiana, una giornata di allegria, di amore, che non aveva nulla a che vedere con quello che il grande Erri de Luca descrive come 'il giorno prima della felicità'. Avrei dovuto capirlo subito che a quel giorno non sarebbe seguito un giorno migliore. Avrei dovuto capirlo dai sorrisi delle mie bambine, dalle loro corse libere e coraggiose sui prati trascurati di questa amata/odiata Italia. Avrei dovuto capirlo dall'interesse che mostravano i miei colleghi venerdì per la busta paga "apparsa" in anticipo nella nostra intranet ... che tempismo! Non è questa l'Italia che vorrei, non era questo il risveglio che immaginavo. Verso l'una stanotte mi sono svegliata, dovevo vedere i primi risultati elettorali, fremevo dalla curiosità, speravo che l'Italia potesse far valere la sua parte migliore, quella che ha voglia di cambiare, che vuole giustizia, equità. Credevo che gli italiani avessero finalmente capito che non deve esistere un paese in cui vanno avanti i pregiudicati, in cui il lavoro è un privilegio, in cui un voto lo compri con 80 Euro. Invece no, la conferma che gli italiani sono un popolo di imbroglioni, di beoti e di ingenui. Sì, è la triste realtà. Sicuramente anche tra gli elettori di Renzi, ci sono persone per bene, ma forse troppo ingenue, timorose del nuovo, che hanno davvero creduto che Grillo potesse essere il nuovo dittatore. Ma che tristezza, che squallore! Un popolo senza più cultura, senza dignità, senza morale, tutti possono fare tutto, possono metterlo a quel servizio a tutti, basta farlo con parole da "buonista" e basta rispettare pochi semplici regole: - sorridere sempre e comunque, non mostrarsi mai arrabbiati e dire di essere ottimisti;
- raccontare di tanto in tanto qualche barzelletta idiota;
- promettere di eliminare un'imposta (vedi IMU) o elemosinare 80 Euro;
- promettere che nulla cambierà, perché il nuovo fa paura!
Ero così arrabbiata stanotte che non riuscivo a prender sonno. In Italia ti devono ammazzare il figlio per provocare una reazione, che forse può essere messa a tacere con pochi Euro. Per il resto, nulla conta più. Sono delusa, amareggiata, ma adesso il dubbio è certezza: in Italia non va avanti nulla se non ha il consenso della mafia e del suo popolo vile e disonesto. Quasi quasi torno a dormire, provo ad entrare in quel torpore in cui molti miei connazionali vivono, storditi da mille specchietti per le allodole, dai pettegolezzi su quattro prostitute di alto bordo, sui finti drammi, dalla volgarità dilagante, dalla fama di notorietà, dalla convinzione che la "cultura" è prerogativa solo di una certa sinistra che per troppo tempo ha manipolato l'opinione pubblica, traendo una marea di guadagni. La stessa sinistra che vede Eugenio Scalfari ordinare di votare Renzi, Michele Serra (altro schiavo di partito) dichiarare che Renzi sia il meglio. La sinistra di Frate Fazio, della Bignardi che afferma che "nessuno dovrebbe andare in galera", e di tutti quelli che hanno un mega stipendio assicurato dal loro ruolo di intellettuali, detentori unici della cultura e fautori di una giustizia che non punisce nessuno. La sincerità non paga, paga la furbizia e la forma, sempre.
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