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11. Il serpente

Creato il 15 dicembre 2011 da Fabry2010

Pubblicato da fabrizio centofanti su dicembre 15, 2011

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E’ una suite favolosa, pane per i denti del suo uomo. Il suo uomo?
Il soffitto è a volte, in mattoni stile antico. O sono antichi davvero?
Il camino incassato nel muro, chissà se si può usare. Alle pareti sono appesi piatti con disegni stilizzati; le ricordano le ceramiche Deruta acquistate in uno dei loro viaggi in Umbria. L’alcova ha tende bianche con fiocchetti rosa, lo stesso colore del piumone. Dalle finestre s’intravedono alberi, foglie, pensieri: a cosa pensi, Dalia, mentre Fausto dorme, è in tua balia; la rabbia potrebbe trascinarti a un gesto folle, perché lo sai, lo sai che lui ti tradisce con un’altra.
Ti affacci: il ponte è un rosario di luci pregato inutilmente. Pregare: ce la farai, dopo tutto quello che è successo? Solo un intervento soprannaturale può sciogliere il nodo: un angelo, ne hai sentito parlare; non potrebbe capitare proprio a te? Nei riflessi del fiume rileggi il passato, le ore felici trascorse nei teatri, i concerti in cui sognavi e lo prendevi per mano, Romeo e Giulietta! rapiti dalla musica, eravate il re con la regina, una favola che non sarebbe mai finita.
Il riflesso t’incanta: rivela il doppio fondo delle cose, la verità che sta al di là delle parole, amore, dammi un bacio, Dalia! sono il presidente.
Dorme, chissà che sta sognando: allunga una mano, come cercasse qualcuno lì vicino, la rabbia, te lo immagini? Dramma della gelosia, il presidente trovato morto nella camera, un coltello nel cuore. Un presidente non può dare un bacio?
Perché, se vedo un ponte, non riesco più a distogliere lo sguardo? E se pregassi davvero? Una volta lo facevo; poi mi ha stancato, le parole sempre uguali, la sensazione che nessuno mi ascoltasse; e se tutto terminasse con l’ultimo respiro? Se fosse una leggenda la vita oltre la vita?
Il ponte è un grido, un richiamo, un piacere che ti prende dentro e ti mette in comunione con il mondo. C’è qualcosa di più grande del mondo? Prova: Padre nostro, che sei nei cieli.
Fausto si muove, mastica parole incomprensibili. No, non può baciare, lo guardano tutti, hai presente le riviste scandalistiche?
Più in là, le auto trasformano le strade in serpenti di luce, sei tentata, hai con te il portachiavi multiuso, la lama spessa quattro dita, il presidente è morto, ignote le cause del delitto, la moglie sconvolta dal dolore.
Si muove, parla, te l’ho detto, non si può, la lama, il presidente, la città è un lago di luci che s’increspano, s’inseguono, un serpente senza capo né coda, nella notte.


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