da qui
I tre quadri coi profeti danno sicurezza: nel bailamme di avvenimenti che incalzano senza un ordine preciso, ricordano che c’è un filo da tenere fra le dita, una logica tenue da non abbandonare.
- Dicono ci sia un appello degli insorti su un canale privato.
- Quando?
- Adesso.
E’ strano vedere Shlomstione sullo schermo: gli occhi di vetro azzurro sembrano bucare l’apparecchio, le labbra si aprono e chiudono come le porte di un’alcova.
Pensare alle strade, ai pavimenti, alle pietre calpestate dal Mashiah.
- Amici, cittadini del mondo, operai, contadini, marinai.
Si potrebbe immaginare come fosse allora quella casa, l’angolo di muro.
- Siamo a una svolta storica. Gli ultimi baluardi della conservazione, del potere cieco, della tirannia economica e politica, stanno cedendo di fronte alla coscienza chiara che la democrazia è una necessità vitale.
E’ una marcia incantata nelle viscere misteriose di Yerushalayim.
- I mezzi di comunicazione consentono al grido degli ultimi di raggiungere gli angoli più oscuri della terra.
Una caverna enorme, dove gli uomini sono insetti che esplorano guardinghi il territorio.
- E’ il momento di dire basta ai regimi autoritari, a chi ha creduto di poter imbavagliare la stampa e la voce della gente.
La cittadella di Davide è un ordito di pietre che ha visto i fasti e le miserie della storia.
- E’ l’ora in cui dobbiamo smascherare gli interessi delle potenze nazionali, i retroscena degli affari equivoci, le collusioni con le agenzie mondiali della criminalità.
Com’era ai tempi del Mashiah? E’ possibile contemplare il mondo come apparve ai suoi occhi, venti secoli fa?
- Bisogna inalberare i valori della solidarietà e della cultura, appropriarsi delle leve della finanza e dell’industria, perché non siano più preda di sciacalli senza scrupoli.
Ammirare il tempio di Erode, le grandi scalinate, lo splendore accecante dell’architettura.
- Scrivere la parola fine in calce ai compromessi coi governi corrotti, liberare le energie fresche di generazioni che credono nelle potenzialità nascoste della storia.
Ci sarà un motivo se la vita del Mashiah si è dipanata in queste strade, in queste piazze, se ha compiuto miracoli proprio alle piscine di Siloah o Betzaetà.
- Contraddire gli allarmismi di chi agita lo spauracchio del fanatismo religioso per soffocare l’anelito irrinunciabile alla libertà.
Ci sarà una ragione se il Mashiah è stato ebreo, se la città, oggi, è sepolta nel ventre della terra e non è quella dei muri e dei reticolati, delle perquisizioni e dei check point.
- Ma, soprattutto, bisogna finirla con chi predica la misericordia e propone le armi della pace, del perdono, con chi prende a pretesto termini insulsi come amore per frenare gli ideali democratici. Bisogna finirla con Yehochoua, anche se i moti li ha ispirati lui. Riprendiamoci la rivoluzione!
Distruggerò il tempio e lo ricostruirò in tre giorni.
Papà, che vuol dire tradimento?
Figlio, è quando senti una cosa e ne racconti un’altra.