12 01 2012 Ai numerologi l’ardua sentenza!

Creato il 13 gennaio 2012 da Gianna
Chi aveva cominciato ad illudersi (spero più per disperazione che per altro) che tutte le panzane che ci stavano raccontando avessero un fondo di rassicurazione, ieri ha avuto il suo bel caffè amaro: 
la decisione della Corte costituzionale di respingere i quesiti referendari per abrogare in tutto o in parte la più oscena delle leggi elettorali dell’intera storia italiana (compreso il Ventennio mussoliniano, beninteso), e quella della Camera dei deputati di rifiutare la richiesta dei giudici di arresto per l’on. Nicola Cosentino sono state una bella botta di consapevolezza. 
Consapevolezza che non c’è niente da fare, è inutile sperare che il meno peggio sia meglio, non è vero. 
È inutile sperare che, cambiato il modo di porsi, dal volgare al classico, sia cambiato il sistema di porsi. No, il potere è camaleontico, ha mille modi di porsi per autoproteggersi e autoperpetrarsi e un solo ed indiscusso modo di agire: sopraffazione!!
Ma la cosa peggiore di cui dobbiamo renderci conto è che tutto questo sta diventando normalità! Quello che in qualsiasi tempo della storia veniva chiamato democratico è esattamente l’opposto di quello che sta succedendo in Italia, non c’è più niente che ricordi quella parola: δῆμος = popolo e κράτος = potere.
Gli Italiani e le Italiane volevano cambiare il “Porcellum”: la Corte Costituzionale (e togliamoci dalla testa che la politica non c’entri nelle sue decisioni: c’entra sempre!) ha respinto i quesiti referendari.
E quel galantuomo di Cosentino, cosparso di fetidi slinguazzamenti  di leghisti e radicali perché gli altri non bastavano a renderlo sufficientemente viscido, rimarrà a piede libero, libero di continuare a frequentare gli amici casalesi e di rimanere deputato fino al termine della legislatura maturando, ovviamente, anche la sua onesta pensione di deputato, cumulabile con quella da “normale cittadino lavoratore”.
Due diversi organi dello stato hanno rifiutato la volontà del popolo arrogandosi il diritto di decidere diversamente.
Questa, in Italia, è normalità!!
È normale andare contro la volontà popolare che l’anno scorso si è prodigata in un gigantesco esercizio di democrazia diretta, in difesa dei beni comuni, o contro questa legge elettorale, o contro l’energia nucleare. E’ normale, non scandaloso.
Ebbene, c’è quasi da ringraziarli perché spero che con quest’ultima performance abbiano svelato chiaramente, anche ai più scettici, il loro “piano” per salvare l’Italia.
E spero che i disoccupati, i cassaintegrati, i lavoratori in nero, i precari, gli immigrati e i pensionati a 400 euro mensili, bevendo questo caffè amaro, si risveglino tutti e tutti insieme si rendano conto che non ci si può aspettare che di peggio da questo squalificato, corrotto e incompetente ceto politico, ma soprattutto che non è questo il sistema che permette al popolo di governare.

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