Il racconto…
Un’amica speciale
di
Carla Tommasone
Il letto è basso e lo spazio che c’è sotto, tra il pavimento e il materasso, è davvero esiguo, eppure riesco a infilarmici e mi piace molto restarmene lì sotto a chiacchierare con Mia.
Mia è bellissima, piccola quanto un mio dito ma perfetta in ogni sua parte, E’ una piccola donna con delicate ali color avorio intessute di fili cento volte più sottili di un capello.
Svolazza leggera attorno al mio viso e ogni volta che muove le ali, il suo corpo s’illumina, o meglio, la luce di cui è composto, s’intensifica.
Le sue ali mi solleticano la fronte.
«Devi andare», dice Mia svolazzando leggera e aggrappandosi alla rete del letto con una mano. Sembra un’acrobata intenta a dondolarsi da una trave.
«Non voglio andare», bisbiglio rattristata.
«Devi. La tua nuova famiglia sta venendo a prenderti. Avrai una bella casa, tanti giocattoli, un felice Natale.»
«Ma mi mancherai tu.»
«No Elisa, avrai l’amore di una mamma e un papà veri. E ti avevo promesso un regale di Natale fa-vo-lo-so!»
«Ma anche tu sei vera e mi vuoi bene. Vieni con me e il mio Natale sarà davvero fa-vo-lo-so», prego con veemenza.
«Certo Elisa che ti voglio bene ma io sono intrappolata qui. L’incantesimo della Fata Argentea non mi consente di allontanarmi da questo posto.»
«Perché la fata Argentea ti ha fatto l’incantesimo?»
«Perché sono stata cattiva e assai egoista e la Fata Argentea mi ha indotto a comprenderlo costringendomi a rendermi utile a tutti i bimbi soli e tristi che hanno occupato e ancora occuperanno questo letto. Perciò solo loro possono vedermi.
Quando ne avrò allietati mille, sarò libera.»
«Mi hai resa davvero molto contenta», ammetto tendendo un dito per carezzarla ma il viso di Mia è inconsistente e il mio dito percepisce solo calore mentre affonda in una nube di luce evanescente.
«Elisa ma dove sei?» urla Suor Angela.
«Devi andare», ripete Mia.
Mi asciugo una lacrima. Mi mancherà tantissimo la mia buona amica. Ho trascorso tanto tempo a chiacchierare con lei.
«Mi verrai a trovare quando sarai libera?» domando cominciando a scivolare fuori dal mio nascondiglio.
«Mi avrai dimenticata nel frattempo», risponde Mia svolazzando intorno a me.
«No, mai!» giuro scoccando un bacio nell’aria.
Mia si posa lieve su una mia guancia e mi bacia procurandomi un pizzicore sulla pelle poi vola via e torna ad agganciarsi alla rete. «Ciao Elisa, felice Natale e buona fortuna», augura dondolandosi.
Scivolo via e mi alzo in piedi giusto in tempo per vedere suor Angela che rientra nella stanza.
«Elisa ma dov’eri? E’ un’ora che ti cerco. Vieni, i tuoi genitori sono arrivati», esclama sorridendo e afferrando una borsa che contiene le mie cose. Vorrei tanto poterci infilare anche Mia ma non posso.
Oltrepasso l’uscio seguendo Suor Angela e incrocio Suor Antonia che accompagna un ragazzino.
Ho dimenticato di chiedere a Mia quanti bimbi ha allietato finora, ma questo davanti a me è sicuramente il prossimo della lista.
E’ un po’ grosso e farà fatica a ficcarsi sotto il letto tuttavia là c’è un mondo incantato al quale non riuscirà a sottrarsi.
«Guarda sotto il letto», bisbiglio affiancando il ragazzino e quello, per risposta, mi mostra la lingua.
Sorrido ripetendo il suggerimento mentre lo sorpasso.
Gli sto lasciando la mia eredità.
La ricetta…
i cappelletti di carne e ragù di maiale pasticciati in crosta…
Ingredienti per la pasta: 300 gr. di farina, 3 uova, sale.
Ingredienti per la farcia dei cappelletti: 100 gr. di polpa di vitello, 100 gr. di petto di pollo, 100 gr. di lonza di maiale 80 gr. di parmigiano, 1 uovo, noce moscata, , sale e pepe.
Ingredienti per condire: 300 gr. lombo di maiale macinato, 1/2 cipolla, 1 carota, 1 costola di sedano, 2300 gr. di spinaci, passata di pomodoro, 1/2 bicchiere di vino bianco secco, 250 ml di panna da cucina, 1 mestolino di brodo, parmigiano grattugiato, olio extravergine d’oliva, sale e pepe.
Ingredienti per la pasta brisé: 300 g di farina, 100 g di burro, 2 uova, 1 pizzico di sale, acqua freddissima quanto basta
In un tegame, faccio rosolare le carni tagliate a pezzetti con l’olio, il sale ed il pepe, quando sono dorate le faccio cuocere per circa 50 minuti, poi trito tutto con il tritacarne.
In una ciotola metto la carne tritata e la condisco con il parmigiano, la noce moscata, le uova, sale e pepe, amalgamo tutto, metto il coperchio e lascio riposare l’impasto fino al momento dell’utilizzo.
Sulla spianatoia verso a fontana la farina passata al setaccio, e le rompo dentro le uova e un pizzico di sale. Lavoro con forza fino ad ottenere un impasto liscio e consistente. Formo un panetto, lo avvolgo in un panno inumidito e lo faccio riposare per circa un’ora; poi con il mattarello tiro una sfoglia piuttosto sottile e con la rotella dentata la taglio in quadrati di 3 cm di lato. Su ognuno metto una nocciolina di impasto, ripiego a metà, sigillo i bordi, poi chiudo il cappelletto facendolo girare intorno alla punta del dito.
Li metto ad asciugare su di un vassoio infarinato.
In una terrina metto la farina con il burro pezzetti, il sale e l’acqua quanto basta per poter ottenere un impasto morbido. Impasto velocemente affinché i pezzetti di burro restino interi, formo una palla, che avvolgo nella carta da forno infarinata e che metto in frigorifero per almeno 30 minuti, poi capovolgo uno stampo di metallo, ne ricopro la parte esterna con la carta forno e sulla carta forno metto la pasta che ho steso con mattarello con uno spessore di pochi millimetri e cuocio il cestino in forno già caldo a 180° per circa 20 minuti
In un tegame, possibilmente di coccio, faccio soffriggere la cipolla, la carota e il sedano finemente tritati nell’olio, quando sono rosolati , aggiungo la carne trita di maiale, la faccio insaporire, poi li bagno con un mestolino di brodo, aggiungo la passata di pomodoro e li faccio cuocere il ragù per un paio d’ore, pochi prima che sia a termine cottura aggiungo gli spinaci grossolanamente tritati, la panna, regolo di sale, spolverizzo di pepe e faccio cuocere per altri 5 minuti.
In abbondante acqua salata faccio cuocere i cappelletti, li scolo li passo nel tegame con l’intingolo di ragù, spinaci e panna, lo spolverizzo di parmigiano grattugiato e li servo fumanti nel cestino di pasta brisé preparato in precedenza.