Magazine Fotografia
Un tempo, quando dominava la pellicola, centellinavi gli scatti. Un rullo da 36 pose costava parecchio (una diapositiva Velvia 50 arrivava a superare i 10 euro, poi c'era lo sviluppo: altri 6-8 euro, per un totale di 16 o anche 20 euro a rullo...), e le foto andavano fatte senza esagerazioni. Si sperimentava il giusto, cercando di intuire i risultati e spesso senza ripetere le prove fallite. Da questo punto di vista, chi può contestare la supremazia del digitale? Eppure...
Eppure mi rendo conto che allora ci si metteva parecchio impegno, passione e forza di volontà su ogni singola foto, e questo dava soddisfazione, a volte, o portava alla disperazione, altre volte. Ma non lasciava mai indifferenti, come capita spesso oggi. Ci riflettevo mentre esaminavo le "12 foto 12" realizzate su un rullo 120 con la mia fotocamera stenopeica (ne vedete alcune a corredo di questo post). Rappresentano vari luoghi, e sono state realizzate in circa 10 giorni e quattro uscite. Davvero sono foto centellinate, e a me piacciono molto...
Riflettendoci a freddo, non credo che un tempo avrei potuto lavorare così, col foro stenopeico e scattando una o due foto al massimo per ogni uscita. Non ce l'avrei fatta. Ecco allora che mi è nato in testa un pensiero: che il digitale ha un altro vantaggio a cui non avevo dato importanza, e cioé che favorisce la fotografia che io chiamo "Full Hybrid" (come certe automobili...), e che unisce i vantaggi dell'analogico e del digitale, senza far prevalere in assoluto l'uno o l'altro.
Infatti, grazie al digitale, posso scattare centinaia di foto a una location, fino a trovare il soggetto e la situazione che prediligo e a cui dedicare quell'unico scatto con la fotocamera a pellicola (magari stenopeica, con tempi di esposizione molto lunghi). In qualche modo queste foto analogiche sono un "distillato" derivante dalla massa di foto digitali scattate in quell'occasione (e che avranno molti utilizzi). Forse per questo le preferisco, il più delle volte; ma so anche che senza il digitale, forse, non le avrei mai realizzate...
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