Il giudizio di Marco GoiSummary:
12 Monkeys è la versione televisiva del cult movie L’esercito delle 12 scimmie, geniale pellicola fantascientifica diretta nel 1995 da Terry Gilliam. Se qualcuno si sta chiedendo della reale utilità di un’operazione del genere, possiamo subito dire che no, probabilmente non ce n’era un enorme bisogno. Potevamo vivere benissimo anche solo con la splendida versione cinematografica. Una volta messo in chiaro questo, aggiungiamo dicendo però che quest’adattamento non è malaccio e questa alla vigilia non era affatto una cosa scontata. Il rischio che si potesse rivelare una porcheria era altissimo, considerando come la serie negli Stati Uniti sia trasmessa dal canale via cavo Syfy, noto per i suoi prodotti trash come Sharknado e Z Nation. Con 12 Monkeys si viaggia per fortuna su livelli qualitativi superiori, per quanto non eccelsi. La prima cosa che colpisce è come la pellicola venga trattata con rispetto e sia guardata come un modello d’ispirazione da cui provare a trarre un prodotto nuovo, più adatto al mezzo televisivo, senza allo stesso tempo snaturarlo del tutto.
Il modo in cui approcciarsi a un film è una materia ostica. C’è chi prende l’atmosfera di una pellicola per raccontarci una storia dalle tinte simili, ma anche profondamente differente, come fatto in maniera brillante da Fargo, la serie tratta dall’omonimo film dei fratelli Coen. In Italia si è fatto qualcosa di simile con Gomorra – La serie, un prodotto del tutto indipendente dal libro di Roberto Saviano e dalla pellicola di Matteo Garrone cui si ispira molto liberamente. 12 Monkeys racconta invece la stessa storia del film. L’episodio pilota appare quasi come un bignamino della pellicola, sintetizzato e reso di più facile assimilazione, visto che il lavoro di Terry Gilliam è un casino, ci si passi il termine, di proporzioni notevoli, e non tutti i risvolti della trama, tra flashback, sogni, ricordi e continui salti temporali, sono di facile comprensione al termine di una sola visione. Il principale lavoro che hanno cercato di fare i due sviluppatori della serie Terry Matalas e Travis Fickett è stato allora di semplificazione. La pellicola è stata spogliata della sua componente più visionaria e degli elementi tipici del cinema di Terry Gilliam. A restare intatta in 12 Monkeys è l’apocalittica vicenda raccontata, quella di un uomo mandato indietro nel tempo dal futuro per impedire il rilascio di un virus che provocherà la morte di gran parte della popolazione.
La principale differenza di 12 Monkeys con il film, al di là della componente autoriale che lascia qui spazio a una dimensione più da serie sci-fi in stile Orphan Black, sta in uno dei personaggi principali della storia. Riguardo al protagonista James Cole, il viaggiatore nel tempo chiamato a salvare l’umanità, va notato come Aaron Stanford, attore visto nella saga degli X-Men e nella serie Nikita, non abbia manco un briciolo del carisma di Bruce Willis. La bionda Amanda Schull, già comparsa in One Tree Hill, Pretty Little Liars e Suits, pur perdendolo tutto sommato regge invece discretamente bene il confronto con Madeleine Stowe, sì, proprio la mitica Victoria Grayson di Revenge che nel film degli anni ’90 aveva la parte della dottoressa che aiuta James Cole nella sua missione. La grande differenza non sta comunque in loro due, ma nel terzo personaggio di rilievo della vicenda: Jeffrey Goines, lo psicopatico fondatore del misterioso movimento delle 12 scimmie nei cui panni trovavamo un sorprendente Brad Pitt, impegnato in una delle prove recitative migliori della sua carriera. Qui niente Jeffrey Goines. Al suo posto c’è… Jennifer Goines. Il personaggio di Brad Pitt si è così trasformato in una donna, interpretata dalla giovane rivelazione Emily Hampshire, tra i tre protagonisti dell’adattamento quella che appare finora come la più convincente. Ed è proprio il suo personaggio quello che potrebbe regalarci le sorprese maggiori. Per il resto 12 Monkeys appare un remake televisivo fedele al film, forse persino troppo. Una volta superata la “timidezza” iniziale e la paura di affrontare un confronto tanto impegnativo con l’originale, 12 Monkeys dovrà dimostrare di poter camminare con le proprie gambe. Al momento è davvero difficile prevedere come sarà il suo futuro. Per scoprirlo ci toccherà continuare a seguire i prossimi episodi. Oppure aspettare che arrivi un James Cole dal futuro e ce lo sveli subito.
di Marco Goi per Oggialcinema.net