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121. Si fermerà?

Creato il 05 settembre 2011 da Fabry2010
121. Si fermerà?

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- Ti ha sedotto e abbandonato.
- Smettila, Yousef, sei tu che mi hai cacciato in questo guaio.
Il militare impugna  il filo spinato con i guanti, lo srotola, lo aggancia ai paletti in ferro scuro.
- Perché mi guardi, Avigail?
- Chi sei, Yehochoua? Voglio capirlo.
Il ponte è una lama incandescente, copre parzialmente la moschea di Omar.
- Un risultato l’hai ottenuto, Ismail: ha fatto fuori il suo compagno d’armi.
- Te l’ho detto: il cinismo non mi piace.
Il bambino ha una fascia verde sulla fronte, con scritte arabe e una mezza luna a chiudere le frasi.
- Perché hai lasciato il tuo compagno?
- Dove hai imparato?  Non ti sfugge niente.
Gli alberi sono una striscia verde che sale verso il monte.
- Un tempo t’interessava la rivoluzione, ora sei diventato un rammollito.
- Voglio rimettermi in azione. Intanto ne hanno ucciso un altro.
Le camionette grigie procedono compatte, in fila indiana.
- Non sono cose che s’imparano. Sai chi ti ha fatto così bella?
- Uno dei quattrocento milioni di spermatozoi che ha corso a testa bassa per centocinquanta millimetri e ha raggiunto l’ovulo nell’ampolla tubarica.
Le auto sono ferme davanti al parapetto, uomini e donne si affacciano a osservare lo spettacolo.
- Li ammazzeranno tutti; mi interessa salvarne solo uno.
- Scommetti che indovino? Ma non è lui che ti ha rubato la bambola con la pistola?
Un tipo con la maglia a righe indica la pianta di un tempio, a colori e in bianco e nero.
- Nel tuo corpo c’è un progetto più grande: di uno che sa cos’è il tramonto, la spiaggia fine del mare.
Il cielo blu è un sipario calato sull’altra faccia della storia.
- Bisogna saper perdere. Voglio capire cos’ha di tanto affascinante.
- Ti stai facendo fregare. Oppure lo odierai; pare che con lui non ci siano mezzi termini.
Il giovane, al mercato, urla con le mani a imbuto sulle labbra.
- E’ impossibile resisterti, Yehochoua. Mi sveli il tuo segreto?
- Abbattere i muri, squarciare i veli, distruggere quello che separa.
La notte è un maglione rovesciato che lascia trasparire il punto a losanghe, il punto coste, le bande traforate.
- Tutto, pur di riprendermi Avigail, non posso farne a meno.
- Sei malato, Ismail: se lo avessi saputo, non ti avrei mai suggerito questa impresa.
La donna, nell’acqua, si accarezza il polpaccio, la caviglia.
- Hai portato il fuoco, dicono: è questo che intendono?
- C’è qualcosa che resiste all’amore, prima o poi deve bruciare.
La realtà è una riga spezzata, un’asta ritorta, una scacchiera a giorno.
- Ormai ci sono dentro fino al collo. So che è pronto un attentato e lei vuole salvarlo.
- Vuoi fare l’eroe per conquistarla?
Un uomo passa lento, a bordo di un’imbarcazione stretta e lunga.
- Anche l’amore può bruciare? Vogliono ucciderti, Yehochoua.
- Tutto, pur di riaverla ancora qui.
- Sì, anche l’amore può bruciare, quando l’odio è senza pentimento.
Oltre la luna, si scorgono i punti cuscinetto, la maglia a rullini, la fantasia di scacchi.
L’uomo guarda la donna: si fermerà? Lascerà che si accarezzi ancora? Sparirà all’orizzonte, così rapidamente come è apparso?



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