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125. L’ultima volta

Creato il 09 settembre 2011 da Fabry2010
125. L’ultima volta

da qui

- E’ bello, qui.
- E’ tutto bello, prima di andarsene.
Le nuvole leggere sono uccelli dalle ali larghe che planano lenti.
- Non voglio che vada via.
- Non dipende da noi, la vita è qualcosa di più grande.
Le luci della città vecchia sono fuochi che incendiano la sera.
- Mi chiedo cosa sia, la vita di cui parli. Per me la vita è questa.
- Guardami negli occhi, Magdalenne: che cosa vedi?
I palazzi sono pietre dalle bocche aperte in attesa del cibo.
- Vedo un cielo senza nuvole, una coltre bianca che copre l’orizzonte, un tunnel nero che conduce chissà dove.
- Hai il coraggio di avventurarti nel cammino?
Gli alberi sono schiuma verde che avvolge la strada-spiaggia piena di automobili.
- Perché c’è sempre un oltre, in te? Ho bisogno di toccare il presente: le tue mani, le tue labbra.
- Sei la più bella, Magdalenne, te l’ho mai detto?
La cupola d’oro è un seno di donna che allatta l’universo.
- Non ti ho visto mai così vicino.
- Neanch’io ti ho visto mai così vicina.
Magdalenne, stai attenta, dove vai!
Figlio, perché non ti concentri sul lavoro, a cosa stai pensando?
Yoh’anan, sono pericolose quelle rocce.
Bisogna scendere fratelli, calarsi fino in fondo per trovare la vita.
Il tramonto è una rosa rossa caduta sul ventre di una donna.
Nathane, Nathane! Presto, aprite la camicia, delle fasce!
Voi valete più di molti passeri e nessuno di essi muore senza il Padre.
Magdalenne, aspetta, torna indietro!
Figlio, non ti sarai mica innamorato?
Gat Shemanin, chissà perché lo chiamano così? Pressoio per l’olio.
- Magdalenne.
- Yehochoua.
L’uomo si dondola con la Bibbia alla stessa distanza, sempre alla stessa distanza: come potrebbe leggere, altrimenti?
La luce esplode tra le nuvole, chissà dove arrivano i raggi di polvere bianca e incandescente.
Mamma, lasciami andare!
Padre, non lo so. A volte mi sembra tutto così strano, come dovesse succedere qualcosa.
Non andare al mercato, Yoh’anan, ti prego, non andare!
Avigail, perché l’hai fatto? Non potevamo metterci d’accordo?
- No, non me lo avevi detto.
- Non posso più non dirtelo. E’ l’ultima volta che vedo i tuoi occhi, la tua bocca.
Nell’orto c’è un ulivo mai visto: due tronchi che si allacciano, che affondano le radici nodose nella stessa terra santa.



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