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128. Quando sei libero

Creato il 12 settembre 2011 da Fabry2010
128. Quando sei libero

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Attraversa lentamente la galleria d’ingresso al Vicariato, ignorato dalle guardie. Nell’ascensore, pensieri e preghiere si confondono, in un groviglio inestricabile. Percorso il corridoio, scandito da quadri troppo grandi, s’imbatte nell’usciere, lo saluta con un cenno e si avvia dal segretario: sua Eminenza è in riunione, ma sta per liberarsi. Si siede nel salotto, ingombro di libri e di poltrone. Preferirebbe trovarsi altrove, al capo opposto del mondo, ma ormai è lì e deve attendere il suo turno. Il Cardinale gli viene incontro con uno sguardo serio:
- Ti rendi conto di cosa hai combinato?
-
Penso sia giusto provocare, lo faceva anche il Messia.
- Ti sei montato la testa? Devi essere punito.
- Mi trasferisca in una Rettoria del Centro.
- Che faresti, se accogliessi la richiesta?
- Scriverei e predicherei.
- Sosterresti ancora certe cose?
- E’ l’ispirazione che mi guida, non posso prevederlo.
- Va bene, voglio darti fiducia.
- Grazie, Eminenza, arrivederla.
Si alza, guadagna la porta della stanza.
- Aspetta un momento!
- Mi dica, Eminenza.
- Fai attenzione a Magdalenne.
Papà, cos’è l’amore?
Figlio, è quando sei libero di aprire il cuore, finalmente.

FINE



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