Non ho mai capito il senso dei Thun. E' il gusto a sfuggirmi, più che il senso. Semplicemente, li trovo orrendi.Angioletti obesi che somigliano in maniera inquietante ad Angela Merkel, orsetti (ricchioni) con sguardo truce e assassino, segnaposti a fiorellino degni del miglior bugigattolo di chincaglierie cinesi. Com'è possibile abbiano un successo e un prezzo tale?Davvero, inorridisco alla sola vista.Con quei colori viranti immancabilmente al giallo, sembra ci abbiano
Mia madre odia i Thun.Come potrei non amarla profondamente anche per questo?
E' sabato, cavolo. Ne mancano 13.Di giorni.Quando 13 era il numero dei miei anni ero tendenzialmente bruttina.Anzi, brutta. Punto.Non che ora sia la sosia di Claudia Cardinale, ma diciamo che posso dire di essermi allontanata degnamente dalla cozzaggine, in seguito ad una non meglio identificata evoluzione cignesca. Non meglio identificata in quanto, fondamentale, sono rimasta uguale. Stessi lineamenti, stessa corporatura, ma non si sa come l'ensemble risulta armonico, diversamente da allora. Sembro la me 13enne però photoshoppata, ecco.Ma non si rinnega niente, non i capelli a fantaghirò, non i Levi's 501 con il punto vita ad altezze fantozziane, non le temibilissime tute in acetato, infiammabili anche a un chilometro da un'innocua pietra focaia. D'altronde, non s'è mai sentito che essere un'adolescente negli anni 90 sia stato d'aiuto a qualcuno, fior fior di telefilm di ogni razza ed estrazione lo dimostrano ampiamente, da Dawson's Creek, regredendo a Beverly Hills fino al temibile Primi baci (per chi l'avesse rimosso, trattasi di improbabile e malriuscito tentativo di teen-drama ante-litteram alla francese).
Questo tredicesimo giorno, quindi, lo dedico alla mia mamma, all'imbarazzante adolescenza anni 90, ai Thun e a tutti gli abominevole soprammobili di dubbio gusto che infestano le nostre case.