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13. Un bambino

Creato il 17 dicembre 2011 da Fabry2010

Pubblicato da fabrizio centofanti su dicembre 17, 2011

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- Chi sei?
- Non chiedermi il nome, nessuno può saperlo.
- Come faccio a fidarmi di te?
- Hai presente un bambino?
- Sì.
- Ci sono uomini che restano bambini e bambini che diventano uomini.
- E tu cosa sei?
- Ci sono posti dove si può volare. Angoli di città da cui si vede il mondo in maniera differente: gli uomini e le donne sembra formiche impazzite che corrono dietro senza sapere dove andare.
- Mi fai paura.
- All’improvviso, provi compassione: non avevi mai visto le cose da questa prospettiva; vorresti fermarti, dare una carezza alla vecchia che arranca con le buste della spesa, chiedere come stai? all’uomo avvolto nell’impermeabile scuro con la faccia più scura, sedersi sullo stesso gradino dove piange a ragazza, bionda come te, che forse è stata appena lasciata dal ragazzo.
- Perché sei qui?
- Esistono messaggi che si consegnano solo quando meno te lo aspetti, senza francobollo né indirizzo, parole da trasmettere solo bussando alla porta di uno sconosciuto.
- Non sono pronta, è un periodo difficile.
- Il periodo difficile è la vita. Poi a un certo punto arriva un uomo: lo fai entrare? Lo cacci? Ci sono scelte da cui non si può tornare indietro.
- Ti prego, torna un’altra volta.
- E’ molto che aspetto. Ti ho studiata. Non pensi che vivere sia guardare l’altro fino a comprenderne qualcosa, magari spiandolo gli scuri della casa di fronte, o scrivendo un romanzo che ne parli, o inventandosi un pretesto per suonare alla sua porta?
- Perché proprio da me?
- Conosco un posto da cui si vede la città; mi ha colpito la tua passione, il movimento del tuo cuore verso qualcosa che ti farà soffrire, e farà soffrire qualcun altro.
- Mi fai paura, te l’ho detto.
- Da lì non ci sono segreti: uomini e donne come formiche che corrono, la vecchietta con le buste, l’uomo avvolto nel soprabito, la ragazza che piange. Non sei più estraneo a nulla, piangi anche tu, per ogni minimo dolore, per ogni fitta che senti come tua.
- Voglio che mi dica il nome.
- Chi ama non ha nome, il suo nome è misterioso.


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