Leggere Moby Dick è un po’ come partire verso un viaggio che non sai dove potrà condurti. Quando venne pubblicato a New York per la prima volta, nel lontano 14 novembre 1851, sia la critica sia il pubblico non riservarono al capolavoro di Herman Melville un’accoglienza positiva: lo scrittore decise allora di non pubblicare più nessun libro e morì pressoché dimenticato. Fu solo alcuni decenni più tardi che la grandezza della scrittura di Melville venne pubblicamente riconosciuta.
Moby Dick è un romanzo che racconta, in toni biblici, del viaggio di una baleniera nei mari del Sud e del rapporto assurdo e ossessivo tra una balena bianca, Moby Dick, simbolo del male, e del capitano della nave Pequod, Achab, uomo che spinge la sua lotta contro Moby Dick oltre qualsiasi limite umano, arrivando a morire nell’ennesimo tentativo di caccia. L’allegoria di Melville è celata sotto riflessioni di carattere scientifico, filosofico e religioso: le citazioni della Bibbia sono moltissime, è palese il riferimento all’episodio di Giona e la balena. Tutto il romanzo è teso verso un universo simbolico che racconta la condizione dell’uomo americano di metà Ottocento, in continua lotta con la società; è la parabola dell’uomo alla ricerca della Verità.
In Italia, Herman Melville fu scoperto solo nel 1932 grazie alla traduzione di Italo Calvino, ma nel resto del mondo occidentale il romanzo era già considerato un capolavoro, una pietra miliare della letteratura statunitense. Nei centosessantatrè anni che sono trascorsi da quando le parole della voce narrante di Ismael sono state stampate per la prima volta, Moby Dick è entrato nella cultura popolare, nei racconti per i bambini, negli studi filosofici e letterari degli adulti. Nel tempo, Moby Dick ha subito delle variazioni interessanti: è approdato nei cinema come disaster movie, ha sguazzato fra le note del brano dei Led Zeppelin, si è imbarcato in un fumetto.
Moby Dick insegna ciò che i capolavori della letteratura ricordano essere eterno: la forza e la bellezza, della natura che si rende immortale nella letteratura.
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