Magazine Horror
Un bel giorno di pioggia, Milda camminava in una stradina di campagna. Stava andando a fare visita all’amica Berna, una strega meno potente di lei ma molto simpatica che abitava nella collina dietro casa sua. Arrivata ad un bivio, girò a sinistra. Imboccò una salita rocciosa che dopo qualche metro terminava in un vicolo cieco. La strega alzò le braccia al cielo pronunciando una formula magica. Immediatamente sul muro comparve il disegno di una porta in legno. Bussò tre volte e la porta si aprì. Entrò dentro una grande stanza dall’aspetto molto accogliente. I muri erano rivestiti di carta da parati rossa. In un grande camino, su un allegro fuoco scoppiettante, un calderone emanava aromi di verdure e carne. Vicino una gatta dormiva beatamente. Al centro della stanza c’era un tavolo rotondo con tante ampolle piene e vuote e un libro di incantesimi aperto. A fianco erano sistemate poltrone e divani colorati. Ad un certo punto Milda sentì degli strilli, la porta in fondo alla stanza si aprì e schizzò dentro un bambino con Berna che gli correva dietro “Vieni qui furfante, ti insegno io le buone maniere”. Vedendo la presenza dell’ amica si fermò mentre il delinquente correva all’ impazzata per tutta la stanza “Milda cara, che piacere. Mi devi scusare ma devo scappare, sono già in ritardo. Spero che tu e Sam facciate amicizia, lui è …..diciamo….un po’ vivace, ma sono sicura che andrete d’ accordo.”
“ Berna, non ci posso credere, mi stai appioppando un moccioso di cinque anni, mi avevi detto che era grandicello”“Beh.. l’ età non fa differenza e poi tu ci sai fare coi bambini”“Io non ho MAI avuto a che fare coi bambini in vita mia e tu lo sai benissimo” rispose Milda seguendola per tutta la casa.“Non è poi così tragico, starò via solo un giorno, non preoccuparti cara” così dicendo afferrò la sua scopa e volò via.Milda si sentiva presa in giro. Chiamò Sam più volte ma senza avere risposta. Lo cercò per tutta la sala e quando entrò in cucina sentì delle risatine provenienti dalla dispensa. Quando la aprì, una nuvola bianca la ricoprì dalla testa ai piedi mentre il moccioso scappò veloce come un lampo. Le aveva buttato addosso un sacco di farina e si era mangiato tutti i biscotti.Era furiosa “adesso vediamo un po’ chi la spunta.” Puntò il dito contro il ragazzino che lesto si era già di gran lunga allontanato ed urlò “ VENTO portami qui Sam subito!” ed in un batter d’ occhio il piccolo fu travolto da un grande vento che lo portò dritto tra le braccia di Milda “furfante che non sei altro, forse non hai ancora capito con chi hai a che fare. E se non la pianti ti trasformo in un topo, capito?” Davanti a quello sguardo minaccioso, il piccolo si fece triste e Milda decise di preparare il pranzo. Fece sedere Sam in un alto sgabello in modo che non potesse scendere “adesso te ne starai seduto buono buono mentre ti preparo un’ enorme torta di folletti maligni, ok?” A quel punto il bimbo iniziò ad agitarsi nervosamente “no! Zia Berna mi prepara sempre le crocchette di troll perché sono le mie preferite e io voglio quelle, voglio quelle, voglio quelleeeeeeee.”Milda era spazientita ma giocò d’astuzia “caro il mio piccolo Sam, ma tu lo sai chi sono i folletti maligni? No vero? Ah già, aspetta, zia Berna non ti ha detto nulla perché queste cose fanno paura e solo un ometto coraggioso può sentire la storia. Mi sa che tu sei un fifone, non so se potresti sopportare una storia così paurosa.”“io non sono un fifone, sono grande! E non c’è niente che mi faccia paura. E se lo vuoi sapere, sono talmente sveglio e intelligente che il prossimo inverno, la zia mi insegnerà alcuni incantesimi.”“Va bene, va bene. Mi hai convinto. Però mi devi ascoltare MOLTO attentamente.”Si sedette comodamente sulla poltrona ed iniziò la sua storia:Era una notte senza luna. Le tenebre erano scese sull’Isola Nera ormai da tempo, da quando il grande signore, Nordem Il Divoratore, era arrivato. La sua casa era un grande castello costruito dai Troll sulla cima di un dirupo. Il paese sottostante, Nordalia, era abitato dai Folletti Maligni, divenuti suoi schiavi.Molto tempo prima non erano dei mostri insignificanti, ma bensì folletti buoni di belle sembianze, che vivevano numerosi e in pace nel loro regno. Un giorno, dopo una strana, improvvisa e terribile bufera, una congrega di streghe malvagie arrivò per proporre un patto. Volevano cercare di corrompere i folletti promettendo loro immensa ricchezza e potere, e farli loro seguaci con riti e sortilegi.Il perché è molto semplice, i folletti Dorn erano molto conosciuti perché più di chiunque altro popolo avevano le maggiori capacità di apprendimento di magia, ma soprattutto, perché anche se esseri buoni, erano il popolo più debole, più influenzabile alla malvagità.Quella notte le streghe salirono sul Podio della città. Iniziarono a suonare una strana musica. I loro discorsi di incitamento si trasformarono in tetre filastrocche accompagnate da strani balli, riuscendo così ad ammaliare quasi tutta la folla davanti a loro, che fu presa da improvvise convulsioni. Gli occhi dei presenti divennero infuocati e iniziarono a zampillare dardi ovunque. Così il fuoco lentamente annientò la città. E tutti i folletti poi, ad uno ad uno, salirono sul podio e offrirono la loro anima. Così Nordem Il Divoratore scese lentamente dal cielo col suo mantello nero e gli occhi di ghiaccio, e ad uno ad uno strappò loro il cuore dal petto e lo mangiò. A questo punto, i folletti senza cuore erano privi della loro anima, perché l’avevano venduta a colui che cibandosi di anime vivrà a lungo. Adesso avevano un’altra identità, che dava loro nuove sembianze, quelle di mostriciattoli goffi e gobbi.Erano diventati suoi schiavi e il loro regno non esisteva più. Adesso Nordem, che era il loro padre ed il loro padrone, gli diede una nuova casa, nella città di Nordalia. E anche il loro nome cambiò, poiché donarono il loro cuore al signore del male, divennero Folletti Maligni. Ormai vivevano nell’ombra, perché il sole non esisteva più per loro. Il loro cibo divenne il sangue, si cibavano di cose ripugnanti come vermi, insetti e uccelli. Non conoscevano più il sapore del pane, o dell’acqua. E non conoscevano più neanche il sonno, infatti giorno e notte restavano svegli per apprendere magie e crearne delle nuove.Ma molto lontano da loro, in un altro regno, viveva il potente Signore Rosso, il signore della giustizia e dell’onore. Da tempo preparava i suoi piani per sconfiggere Nordem.
Il loro compito era quello di trovare sempre nuove anime per il loro Padrone, quindi convincere chiunque a donare la propria. Ma poiché il male era insito in loro, le loro menti erano talmente offuscate dall’odio che ormai una cosa sola risuonava nelle loro orecchie come familiare: la morte. Volevano solo uccidere e uccidere.Il Signore Rosso, pronto per annientarlo, arrivò a Nordalia. Era interamente coperto da un manto di luce, la protezione magica sigillata da un potente rito.Atterrò sul vecchio podio della piazza e pronunciò ripetutamente delle frasi magiche con le braccia alzate rivolte verso la luna– “Che Norderm, il signore nero torni a Bazulk! Balzuk! Balzuk!”. Poi lanciò un urlo così forte da far tremare la terra e così lungo che durò per un’ora. Durante quel momento i folletti esplosero riducendosi in cenere. Norderm ebbe delle convulsioni. La pelle del suo corpo si aprì in vari punti e il sangue nero prese a spruzzare ovunque. Il suo petto si squarciò e il suo cuore emanò dei potentissimi raggi che poi cessarono all’improvviso. Il suo corpo divenne piccolo piccolo come quello di un neonato e divenne pietra.Il Signore Rosso donò quella terra a popoli pacifici. Così che tornò ad essere un posto tranquillo e colorato dalla natura.”Milda era soddisfatta della sua storia. E Sam era rimasto tutto il tempo assorto ad ascoltare quel racconto. “Hey strega!” chiese il bimbo “ma il Signore Rosso tu lo conosci?”“certo che si” rispose Milda sorridendo “L’ho conosciuto molto tempo fa. E’ un grande amico”.Tolse la teglia dal forno. Tagliò una generosa porzione del dolce e lo porse a Sam “eccoti il budino di folletti maligni!”.“ma se sono stati uccisi dal Signore Rosso” replicò il bambino “dove li hanno catturati questi?”.“Questi sono altri folletti maligni. Devi sapere che ce ne sono di diversi. Mica sono tutti uguali” rise “beh, se non la vuoi posso darla a qualcun altro. Mangiarli fa bene perché rafforza i poteri, non lo sapevi?”Sam afferrò il budino mostrando un finto ghigno “eh no! Questa è mia e me la mangio tutta io vecchia strega!!”
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