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16 aprile 2011: ANTICORPI eXpLo tracce di giovane danza d’autore

Creato il 13 aprile 2011 da Sarettacecia

ANTICORPI eXpLo 16 aprile 2011: ANTICORPI eXpLo  tracce di giovane danza d’autore
tracce di giovane danza d’autore

Protagonisti della seconda serata del festival sono le performance di Martina Cortelazzo, Valentina Saggin, Daniele Ninarello e Matteo Fantoni.

Martina Cortelazzo
THE CUT-TUK SHOW

Una cuoca ci conduce lungo il confine tra i movimenti quotidiani del cucinare e quelli astratti della danza attraverso una ricetta.
A partire dal tono asciutto e tecnico del “Pollo marinato alla chutney di prugne e zenzero”, caratterizzato dai precisi ed unici gesti della cucina-c’è un solo modo per eseguirli correttamente, “accadono”, quasi in modo scisso ed inconsapevole del corpo, delle fratture nella presenza e nei gesti della cuoca.
Come se il mondo della cucina diventasse il luogo in cui gradatamente prendessero piede divagazioni fisiche appartenenti ad un altro inconciliabile mondo.
The cut-tuk show è l’interrogazione di un corpo nella giungla della cucina/vita verificando, tra oscillazioni e spaesamenti, la possibilità di trasfomarsi in una cuocadanzatrice.
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Daniele Ninarello
MAN SIZE

16 aprile 2011: ANTICORPI eXpLo  tracce di giovane danza d’autore
La performance, ideata, coreografata e danzata da Daniele Ninarello, prende spunto dalla lettura di “Logica della sensazione” di Gilles Deleuze, in cui il filosofo affronta una serie di temi e prospettive esaminando i lavori del pittore Francis Bacon, concentrandosi sulla Figura, sul suo isolamento, sulla struttura materiale che la circonda, sulla deformazione sull’isteria e sullo sforzo muscolare e organico che il corpo compie nell’affrontare lo spazio per evaderlo, dilatandosi e contraendosi per passarci attraverso, rendendo visibili le forze e le sensazioni che lo animano.
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Valentina Saggin
SENTIRE NELLA MEMORIA

Sentire nella memoria è un piccolo studio finalizzato alla riscoperta di sguardi, emozioni, visioni, oscurate dal divenire adulti.
Come i bambini, così vergini nel loro affacciarsi alla vita, l’adulto può ancora meravigliarsi di fronte ad oggetti, apparentemente banali, che non necessariamente devono restare imprigionati in un codice prestabilito.
La memoria quindi non è più custode, bensì chiave per riappropriarsi dello stato primordiale delle cose.
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Matteo Fantoni
LEONI

“Leoni” è un debutto.
È la prima rappresentazione col pubblico del pezzo che Fortunato Fiorucci ha preparato per più di cinque anni nel suo garage. È il risultato del suo lavoro quotidiano di “allenamento del coraggio”.
Il coraggio di andare oltre i propri limiti, di alzarsi ogni mattina per andare a fare un lavoro che non gli piace, di superare le sue paure, di rischiare, di fare una telefonata, di licenziarsi, di parlare, di annientare il proprio giudizio, di vivere.
Il lavoro tratta quindi la tematica del coraggio e della sua assenza, in un modo semplice, limpido.
Fortunato si aiuta come può, si carica con la musica, si protegge: solo sentendosi sicuro potrà vincere le sue paure più grandi?
Ecco quindi il risultato di anni di lavoro in solitudine, di serale allenamento, di prove, di conquiste, di errori e di verifiche, per arrivare, forse, alla fine, semplicemente a vivere.
“Leoni” è un pezzo assurdo, non avrebbe motivo di esistere, non avrebbe motivo di essere presentato. Leoni è un pezzo tragico travestito da comico, è qualcosa che appartiene a tutti.

Per maggiori informazioni sull’evento e prezzi Teatro Miela (fonte delle info e foto)


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