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1861-2011 : auguri Italia!

Creato il 17 marzo 2011 da Vidi


Fratelli d'Italia
L'Italia s'è desta,
Dell'elmo di Scipio
S'è cinta la testa.
Dov'è la Vittoria?
Le porga la chioma,
Ché schiava di Roma
Iddio la creò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò.
Noi fummo da secoli
Calpesti, derisi,
Perché non siam popolo,
Perché siam divisi.
Raccolgaci un'unica
Bandiera, una speme:
Di fonderci insieme
Già l'ora suonò.
Uniamoci, amiamoci,
l'Unione, e l'amore
Rivelano ai Popoli
Le vie del Signore;
Giuriamo far libero
Il suolo natìo:
Uniti per Dio
Chi vincer ci può?
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò.
Dall'Alpi a Sicilia
Dovunque è Legnano,
Ogn'uom di Ferruccio
Ha il core, ha la mano,
I bimbi d'Italia
Si chiaman Balilla,
Il suon d'ogni squilla
I Vespri suonò.
Son giunchi che piegano
Le spade vendute:
Già l'aquila d'Austria
Le penne ha perdute.
Il sangue d'Italia,
Il sangue Polacco,
Bevé, col cosacco,
Ma il cor le bruciò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò.

 

Parafrasi e commento
Fratelli d'Italia, l'Italia si è svegliata.
Sul capo ha l'elmo di Scipione
( il condottiero romano detto l'Africano,vincitore di Cartagine).
Dov'è la vittoria? L'Italia ne afferri la chioma
giacché Dio ha infatti concepito la vittoria come schiava di Roma
(sempre vittoriosa nelle battaglie)
Schieriamoci in battaglia (la coorte era un'unità della Legione romana).
Siamo pronti alla morte.
L'Italia ci ha chiamati.
Da secoli veniamo calpestati e derisi,
perché non siamo un popolo,
perché siamo divisi.
Ci accomunino una sola bandiera, un'unica speranza.
L'ora di unirci è già suonata.
Uniamoci e amiamoci.
L'Unione e l'amore
indicano ai popoli
le vie segnate dal Signore.
Giuriamo di rendere
libera la nostra patria.
Se saremo uniti, il nome di Dio,
chi riuscirà a sconfiggerci?
Schieriamoci in battaglia.
Siamo pronti alla morte.
L'Italia ci ha chiamati.
Dalle Alpi alla Sicilia,
è come se ogni angolo d'Italia fosse Legnano (a Legnano la lega Lombarda sconfisse, nel 1176, l'imperatore Federico Barbarossa).
Ogni nostro compatriota
ha il coraggio e il valore di Francesco Ferrucci
(difensore della Repubblica di Firenze, assediata nel 1530 dall'imperatore Carlo V).
I bambini d'Italia
si chiamano tutti Balilla (è il nomignolo di un ragazzo simbolo della sommossa contro gli austriaci, scoppiata a Genova nel 1746 si dice a seguito del sasso lanciato appunto dal piccolo Balilla).
Ogni campana evoca
il suono dei Vespri siciliani
(furono le campane a chiamare il popolo alla lotta, durante l'insurrezione antifrancese di Palermo, detta dei Vespri siciliani, il 30 marzo 1282).

Le spade dei mercenari,
al soldo degli austriaci,
sono deboli come giunchi che si piegano.
L'Austria (la potenza che occupava l'Italia all'epoca) 
ha già perduto le penne di quell'aquila che adorna il suo stemma.
L'Impero austro-ungarico
ha represso nel sangue la libertà dell'Italia.
e con l'aiuto della Russia
ha represso nel sangue anche la libertà della Polonia.
Ma tutto quel sangue gli ha bruciato il cuore.
Schieriamoci in battaglia.
Siamo pronti alla morte.
L'Italia ci ha chiamati.


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