Diciannove e quaranta e Dimartedì: questi i titoli - a quanto si apprende - della doppia sfida che Giovanni Floris si prepara ad affrontare su La7. Principale obiettivo, riprendersi gradualmente il 'suo' pubblico, che aveva contribuito a rendere Ballarò uno dei pilastri del palinsesto di Rai3. La striscia, un quarto d'ora di approfondimento sul fatto del giorno, andrà in onda dall'8 settembre dal lunedì al venerdì, alle 19.40 appunto, mentre il talk show debutterà il 16 settembre in prime time, in contemporanea con la partenza della nuova versione di Ballarò affidata a Massimo Giannini.
Il derby tra l'ex golden boy di Rai3 e il suo successore che arriva da Repubblica sarà uno dei confronti più attesi della stagione e si giocherà a colpi di ospiti, interviste, esclusive e punti di share: a Giannini il compito di non far rimpiangere Floris, che a sua volta dovrà fare partire praticamente da zero il martedì su La7, che finora si aggirava intorno al 2% di share, contro il 13% di Ballarò. La redazione di Floris è al lavoro dai primi di agosto, nella nuova sede negli studi Elios di via Tiburtina che ospiteranno anche i due programmi, prodotti dalla Itv Movie di Beppe Caschetto.
In un loft da 400 metri quadrati, si susseguono le riunioni in un clima - raccontano - di grande entusiasmo. Con Floris la sua squadra di fedelissimi - tutti gli autori e gli inviati di punta di Ballarò lo hanno seguito nella nuova avventura - e 'innesti' da La7: tanti giovani, alcuni dei quali assunti dalle scuole di giornalismo, in totale una trentina di persone.
'Diciannove e quaranta' sarà dedicato all'analisi della notizia del giorno, con contributi esterni e probabilmente anche ospiti in studio. La striscia quotidiana, che precederà il tg di Enrico Mentana, sarebbe ispirata a 'Il fatto' di Enzo Biagi: un vecchio pallino di Floris, che aveva proposto il progetto anche alla Rai prima della rottura con Viale Mazzini. Con 'Dimartedì' il conduttore punta invece a rinnovare l'impianto del talk show, evolvendo il modello di Ballarò, ma conservandone alcune caratteristiche molto riconoscibili, come la copertina di Maurizio Crozza e i sondaggi di Nando Pagnoncelli, ma anche servizi e interviste - alcune delle quali realizzate dallo stesso Floris - a movimentare il dibattito.
Lo studio, ipertecnologico, sarà un ambiente a 360 gradi, con il pubblico sui quattro lati e al centro l'arena con gli ospiti (top secret il design delle poltrone, dopo quelle di cartone di Ballarò) e numerosi schermi e monitor alle pareti. Al lavoro è una squadra che può contare sullo scenografo Marco Calzavara, sul fotografo Michele Mignanelli e sul regista Duccio Forzano (che ha firmato anche il festival di Sanremo di Fabio Fazio). «Noi ci vediamo comunque a settembre, alè», aveva detto Floris chiudendo l'ultima puntata di Ballarò, il 24 giugno, quando era ancora incerta la sorte del suo contratto con la Rai. Dal 16 settembre sapremo se il 'suo' pubblico ha risposto a quell'arrivederci su La7.