Ne ho parlato spesso, ero a Palermo quel giorno. Ho visto via D’Amelio come Beirut, ho sentito Caponetto dire che si arrendeva. Ho visto sgretolarsi le facce dei ragazzi di ventanni sotto il sole caldo e secco della Sicilia ferita a morte.
Poi più niente, ricordate? La Mafia ha ucciso chi sapeva tutto, chi poteva annientare il sistema con la complicità di altri poteri. Il potere politico per prima. Poi più niente.
Niente più morti che non fossero di guerra interna.
Niente più bombe.
Eppure la Mafia oggi è più forte ancora. Si è trasformata, mimetizzata. E’ persino divenuta modo di comportarsi collettivo. E’ un virus.
Oggi ricordo questa frase: ”Mi uccideranno, ma non sarà una vendetta della mafia, la mafia non si vendica. Forse saranno mafiosi quelli che materialmente mi uccideranno, ma quelli che avranno voluto la mia morte saranno altri.” Paolo Borsellino.
E dico: la politica ricordi di essere il primo luogo fertile delle mafie. I partiti facciano piazza pulita del marcio. Tutti sanno tutto. Tutti sanno chi paga per avere voti. Tutti sanno chi è votato perché poi si comporterà in un certo modo o lascerà fare.
La politica abbia il coraggio di trasformare parole e fiaccolate in fatti visibili.
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