Magazine Cultura

19. Quello sguardo

Creato il 24 dicembre 2011 da Fabry2010

Pubblicato da fabrizio centofanti su dicembre 24, 2011

da qui

Vedo un sacco di gente entrare e uscire dall’appartamento. Un uomo pallido col soprabito scuro, la ragazza che è venuta a suonare con la busta di giocattoli. Ma chi si aggiunge, adesso? Sembra un tipo distinto, sicuro di sé. La cosa comincia a complicarsi. E se facessi un colpo di testa? Se mi presentassi senza preavviso, facendo una scenata? Ma cos’è? Una casa chiusa? A volte bisogna rischiare, uscire dalla stanza protetta dei pensieri, del romanzo che prende forma dagli alti e bassi della vita che ti sorprendono sempre, ti sconvolgono, sciolgono nodi in apparenza inestricabili. Non posso restare al di qua della finestra, a spiare un futuro destinato, forse, a rimanere tale. Che avrà combinato quella matta di Gilda? Cosa si saranno dette? A pensarci bene, non è male. E se ripiegassi su di lei? E’ troppo tempo che non tocco una donna: la scrittura mi ha preso l’anima e si sta trascinando pure il corpo. Chi me lo fa fare di riempire le pagine se poi non ricordo più cosa significhi baciare, rotolarsi in un letto senza più pensieri? Vado, ho deciso.
In quel momento, suona il campanello: chi sarà? Possibile che sul più bello debba sempre essere interrotto?
Prova a guardare attraverso lo spioncino: nessuno. Che scherzi sono questi? Esita: e se fingesse di non aver sentito? Potrebbe controllare chi è venuto a importunarlo. Niente, il campanello suona un’altra volta.
- Chi è?
Non è possibile! L’uomo pallido che ha cercato Ester. Cosa vorrà da me?
- Sono io.
- Non la conosco.
- Io invece sì.
- Non ci siamo mai incontrati.
- Ci si può incontrare senza mai vedersi.
- Stavo uscendo.
- Usciamo sempre. Ma non sempre torniamo soddisfatti.
- Mi scusi, ma come si permette? Saranno affari miei, oppure no?
- C’è così poco tempo. Potremmo svegliarci da un momento all’altro.
- Guardi che sono sveglio.
- Allora dovrebbe riconoscermi.
- Ho notato che entrava da Ester.
- Cosa cerca in lei?
- Mi mette in imbarazzo.
- Ha mai visto gli occhi di un bambino?
- Ne ho visti a migliaia.
- Le ho chiesto se ne ha visti due.
- Lei mi fa paura.
- Bisogna aver paura di se stessi se ci sfugge quello sguardo.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :