Ore 19.42: « Il governo italiano, riconosciuta la impossibilità di continuare la impari lotta contro la soverchiante potenza avversaria, nell’intento di risparmiare ulteriori e più gravi sciagure alla Nazione ha chiesto un armistizio al generale Eisenhower, comandante in capo delle forze alleate anglo-americane.La richiesta è stata accolta. Conseguentemente, ogni atto di ostilità contro le forze anglo-americane deve cessare da parte delle forze italiane in ogni luogo. Esse però reagiranno ad eventuali attacchi da qualsiasi altra provenienza »
(Il proclama letto alla radio dal Presidente del Consiglio Badoglio dell’8 settembre 1943)
Il comunicato ambiguo con cui l’Italia ‘cambiava casacca’ . Poche ore dopo i Savoia ed il Governo sarebbero fuggiti dalla Capitale per riparare in Puglia, già liberata dagli americani , lasciando Roma ed il Nord Italia in mano ai tedeschi ed ai fascisti.
Il 12 settembre i nazisti liberavano Mussolini, si costituiva la Repubblica di Salò nel settentrione. La poca chiarezza del proclama, unita alla fuga dei capi delle forze armate, lasciò l’esercito italiano allo sbando, abbandonato a se stesso e senza ordini precisi. Tanti disertarono, molti furono catturati dai nazisti.
I due anni successivi di guerra civile videro protagonisti anche gli Italiani con la I maiuscola, quelli che rischiarono la loro vita nella lotta di Resistenza ai nazifascisti.
8 settembre, un giorno da ricordare per il vergognoso comportamento dei Governanti di allora e con l’orgoglio di chi iniziò la lunga battaglia per la libertà!