
Un match, che vale la pena gustare nella sua interezza, segna il passaggio di consegne tra Sampras e Federer: è il 2001 e a Wimbledon si gioca il quarto turno. Guardate che cosa succede nell’unico incontro ufficiale mai disputato tra Pistol Pete e sua maestà Roger:
Se Federer è il nuovo Sampras, chi sarà il nuovo Agassi? Senza considerare il fatto che l’intramontabile kid di Las Vegas giocherà – ad altissimo livello – fino al 2006 (!), bisognerà aspettare la fine dei brevi interregni di Kuerten, Safin, Hewitt, Ferrero e Roddick per veder spuntare la stella di un giovane maiorchino, Rafael Nadal, capace di rifilare, sul cemento di Miami, un duplice 6-3 al giocatore svizzero. È l’inizio della rivalità più straordinaria del decennio, e una delle più emozionanti della storia del tennis.
Federer nuovo Sampras, dunque, e Nadal nuovo Agassi? Sì e no. Federer si dimostrerà, secondo molti, ancora più forte, completo e solido dell’americano di origine greca – ed è, a mio modestissimo parere, ancora più bello, lineare ed essenziale rispetto a Pistol Pete; Nadal non negherà mai la sua preferenza accordata alla terra rossa piuttosto che al cemento: pur meno talentuoso di Agassi (si parla in ogni caso di livelli siderali di qualità tennistica…), si confermerà giocatore più completo del campione del Nevada: più abile nel gioco di volo, più capace di variare le rotazioni, più adattabile a tutte le superfici (anche qui: si parla pur sempre di due giocatori che hanno vinto il career Slam…).
Che cosa manca, ancora, al tennis degli anni ‘00? Un terzo campionissimo: ed ecco che il serbo Novak Djokovic accontenta tutti gli appassionati. Da decenni non si vedevano tre giocatori di questo livello calcare i campi tutti insieme. Verso la fine degli anni ’00 si aggiungerà anche Andy Murray, vero e proprio quarto moschettiere, a completare la scena. Mai, nella storia del tennis, si era vista una simile qualità.
Dal punto di vista dell’evoluzione delle racchette, gli anni ‘00 vedono accelerare il progresso di materiali e tecnologia; al contrario si interrompe la corsa alla sempre maggiore superficie dei piatti corde: il gioco di pura regolarità non paga più e i racchettoni alla Chang sono relegati per sempre nel dimenticatoio del modernariato.
Il rovescio bimane ha ormai praticamente soppiantato il rovescio classico a una mano. L’unico giocatore di altissimo livello a colpire a una mano dalla parte sinistra del corpo è rimasto, alla fine del decennio, appunto Roger Federer. Ed è anche, all’inizio degli anni ’10, l’ultimo giocatore dal rovescio a una mano ad aver vinto uno slam (prima di lui l’ultimo era stato Gaston Gaudio a Parigi; dopo di lui l’altro elvetico Wawrinka trionferà in Australia (2014).
Andrea Donna
@AndreaDonna
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