Guai a chi costruisce il suo mondo da solo.
Devi associarti a una consorteria
di violinisti guerci, di furbi larifari,
di nani del Veronese, di aiuole militari,
di impiegati al catasto, di accòliti della Schickerìa.
E ballare con loro il verde allegro dello sfacelo,
le gighe del marciume inorpellato,
inchinarti dinanzi al volere del cielo.
Guai a chi sulla terra è sprovvisto di santi,
guai a chi resta solo come un re disperato
fra i neri ceffi di lupi digrignanti.
Angelo Maria Ripellino (Lo splendido violino verde, Einaudi 1976)
< La Metafora viva!
< Il giorno è andato lontano (Gino Bonichi – “Scipione”)
Riprende oggi l’appuntamento settimanale con la nostra rubrica di segnalazioni poetiche, La Metafora viva! Rinnovo dunque l’invito a inviare a pupidizuccaro@gmail.com le poesie che vi sono più care, scortate da poche parole libere che ne suggeriscano agli altri i motivi di bellezza – requisito imprescindibile della rubrica. Angelo Ripellino, palermitano, per me è una recente scoperta. Passerò con lui altro tempo perché la sua lingua barocca non mi pare erudizione gratuita, ma veicolo musicale di un’autenticità poetica, un vissuto di carne trasfigurato. Questo testo è il disperato ritratto di un contesto italiano che più attuale non saprei definire. Qui c’è altro materiale. (Marco Bisanti)
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Tags: angelo maria ripellino, La Metafora viva!, lo splendido violino verde, marco bisanti, poesia
Scritto da Marco Bisanti il 19 febbraio 2011 alle 10:01 | Parole. Segui i commenti con il feed RSS 2.0 Qui trovi tutti gli articoli di Marco Bisanti You can leave a comment, or trackback from your own site.